Scoperta in Egitto una città sprofondata in mare 1200 anni fa

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E’ venuta fuori dalla sabbia, che l’aveva celata per 1200 anni.

Dai fondali del mare Mediterraneo, di fronte alle coste egiziane, archeologi subacquei hanno scoperto una città sommersa ed ancora oggi avvolta nel mistero, inghiottita dal mare forse a causa di un terremoto o un’inondazione. Si tratta dell’epica città di Heracleion (come la chiamavano i greci) o Thonis (così appellata dagli antichi egizi). In fondo al mare gli studiosi hanno rinvenuto statue, relitti di navi, edifici, templi e pontili, che sono stati segnati su una mappa
interattiva, per essere “visitati” attraverso foto e video. I primi resti della città, considerata il centro nevralgico del commercio internazionale fra il Mediterraneo ed il Nilo, tra il VI ed il IV secolo a.C., sono stati trovati nel 2000 a trenta metri di profondità ad Abukir, vicino ad Alessandria d’Egitto. E finora sono stati dissotterrati dal fango della baia 64 relitti di navi e più di 700 ancoraggi, nonché monete d’oro, stele con geroglifici e scritte in greco antico, manufatti religiosi, tra cui una colossale statua in pietra di Hapi, il dio egizio della piena del Nilo, la più grande finora mai rinvenuta. La leggenda narra che a fondare la città di Heracleion siano stati Paride ed Elena, rimasti bloccati su una delle isole del delta del Nilo durante la loro fuga da Menelao, prima che iniziasse la guerra di Troia, ma a darle il nome sarebbe stato Eracle in persona.