L’archeologo polacco Slawomir incontra gli studenti di Altavilla Milicia per parlare degli scavi a Santa Maria di Campogrosso

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Nell’ambito del progetto Beni Culturali e Ambientali gli alunni delle classi seconde e terze della Scuola Secondaria di Altavilla Milicia, hanno incontrato l’archeologo polacco Slawomir Mozdzioch dell’Istituto di Archeologia ed Etnologia dell’Accademia Polacca delle Scienze.

Il professore Mozdzioch  durante l’incontro ha sottolineato  che è stato siglato un accordo tra l’Istituto Polacco e la Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali  di Palermo per una cooperazione scientifica nel sito di Santa Maria di Campogrosso, una collina a 63 metri dal livello del mare dove si trovano il monastero e la chiesa. Il sito rappresenta un luogo strategico tra Termini Imerese e Palermo lungo il percorso che conduce dall’est all’ovest dell’isola sull’antica via romana Valeria. Il team di ricerca dell’accademia polacca ha avviato operazioni di scavo utilizzando uno scanner laser per evidenziare i punti necessari per la costruzione di un plastico 3D del monastero di Santa Maria di Campogrosso messo a disposizione dall’imprenditore Tomasz Czerski.
Le operazioni di scavo nella suddetta area rientrano nell’ambito di un più ampio programma di ricerca sul ruolo dei Normanni nell’Europa medievale. Il filo conduttore del progetto è il modo in cui si sono sviluppate le relazioni interculturali nella Sicilia medievale. Nel corso della conferenza è emerso che a seguito della conquista della Sicilia, i Normanni entrarono in contatto con un notevole mosaico culturale. Dal punto di vista religioso i Normanni si relazionarono non solo con il popolo islamico, ma anche con quello cristiano (a quel tempo principalmente greco)  e  anche con il popolo ebraico. Il professore Mozdzioch dopo avere presentato il sito e le finalità degli scavi ha presentato i risultati delle ricerche archeologiche condotte quest’anno nella chiesa di Santa Maria di Campogrosso. Secondo i ricercatori, la forma e la tecnica di costruzione rimandano la costruzione della chiesa al XII secolo. Dopo due anni di ricerca secondo il prof. Mozdzioch si può affermare che il cimitero dove sono stati scoperti quasi 30 scheletri esisteva già nella prima metà del dodicesimo secolo. Questo è confermato sia dall’analisi stratigrafica, sia dalla datazione delle monete scoperte, con il Carbonio 14. Le scoperte degli scavi di quest’anno hanno aiutato a risolvere un certo numero di altri misteri della chiesa. La struttura religiosa deve essere più antica del cimitero adiacente perchè sono stati scoperti frammenti del pavimento, inoltre è stato scoperto un pilastro, che ha confermato l’esistenza della torre all’incrocio del transetto e della navata infine è stata trovata una chiave di volta  che indica l’esistenza di volte a pietra. E’ anche possibile che i costruttori provenienti dall’Europa occidentale costruissero una chiesa che ricordasse gli edifici da cui provenivano i Normanni di Sicilia. Per quanto riguarda le ricerche sul chiostro dei monaci basiliani, le ricerche sui muri del chiostro sono state effettuate con metodi non invasivi, e potrebbero essere confermate con scavi da effettuare in futuro.