Il giovane migrante recuperato in mare a Lampedusa soccorso da un medico dell’ospedale di Termini

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Ha contribuito anche un pezzetto dell’ospedale di Termini Imerese a salvare il giovane migrante sbarcato a Lampedusa.

Ogni mese medici ed infermieri dell’ospedale di Termini, insieme ad altri colleghi di alcuni nosocomi del palermitano, provvedono ad assicurare il servizio sanitario ai residenti nell’isola ed ai tanti migranti che vi sbarcano in attesa di un futuro migliore. E proprio un medico dell’ospedale Cimino di Termini ha salvato da morte certa il giovane migrante sedicenne, unico superstite di un naufragio di oltre cento “disperati” avvenuto nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. Il ragazzo, proveniente dal Gambia, si è salvato dal naufragio riuscendo ad aggrapparsi ad una tanica di benzina vuota, mentre accanto a sé tanti altri compagni di viaggio, tra cui anche bambini e donne, annegavano tra i flutti. Ripescato dai soccorritori in mare in gravi condizioni di salute, disidratato ed assiderato, una volta sbarcato al porto di Lampedusa è stato trasportato con urgenza al presidio medico dell’isola, dove l’equipe sanitaria, in quei giorni diretta da Maria Letizia Fricano, medico dell’ospedale di Termini, ha avviato i protocolli d’emergenza per salvare il sedicenne. Dopo le intense cure prestate dai medici e dagli infermieri, il giovane si è ripreso, riuscendo a raccontare in inglese quello che ha sofferto nei lunghi giorni di fuga dalla sua terra. Adesso il ragazzo sta bene ed stato trasferito al centro accoglienza.