Illustrata la nuova rete ospedaliera siciliana. Termini, Cefalù e Petralia rimangono in piedi con nuove funzioni. Salvo il punto nascite di Cefalù?

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Salvi tutti gli ospedali del Comprensorio Termini-Cefalù-Madonie.

Il piano sanitario siciliano, illustrato in bozza stamani dall’assessore regionale Baldo Gucciardi ai sindacati, accontenta tutti. Sono stati salvati dal taglio prima annunciato i tre nosocomi di Termini Imerese, Petralia Sottana e Cefalù (per il primo si parlava di un drastico ridimensionamento, per gli altri due addirittura di chiusura), che saranno inseriti nella nuova rete ospedaliera delineata dall’assessorato regionale, ma con un ruolo per ciascuno. Termini sarà ospedale di base, mantenendo così almeno quattro unità operativa in funzione (medicina generale, chirurgia, ortopedia, pronto soccorso. Ciò non toglie che possano essere aperte anche altre unità); Petralia sarà “declassato” a presidio di zona disagiata (saranno operative solo le strutture di base per le emergenze); Cefalù sarà invece “promosso” a spoke, cioè a struttura di primo livello, che manterrà aperti tutti i reparti ed in questo modo dovrebbe (il condizionale è ancora d’obbligo, dato che quello di Gucciardi è per adesso solo un progetto) rimanere in piedi anche la pediatria ed il punto nascite. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco della cittadina normanna Rosario Lapunzina, perché la nuova classificazione quale presidio di primo livello “è un importante riconoscimento all’importanza ed alle potenzialità della struttura e di tutto il bacino territoriale che ne è servito e premia anche la capacità di un’intera comunità, che ha saputo con forza dire “NO” al taglio dei servizi ospedalieri”.