Carabiniere a caccia scopre una vasta piantagione di marijuana. Arrestati in sei: per il controllo si erano organizzati con turni giornalieri di dodici ore

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Carabiniere libero dal servizio con la passione per la caccia, durante un battuta scorge in campagna tra la macchia mediterranea una piantagione e segnala il tutto al comando.

I militari della Compagnia di Misilmeri hanno così trovato in un vasto appezzamento di terra esteso circa 2.000 sito in contrada Farra e nascosta tra una fitta vegetazione, una piantagione di “Marijuana” composta da circa 900 piantine di “Cannabis” alte circa 180 centimetri in fase di fioritura dotata di un impianto di irrigazione alimentato da un gruppo elettrogeno a benzina nonché attrezzatura varia per la gestione della coltivazione stessa (concimi, tubi di gomma, impianto di irrigazione con pompa sommersa per pozzo, etc.) Le piante, suddivise in tre lotti, erano state occultate sfruttando la vegetazione al fine di non poter essere individuate dall’alto. Pertanto i Carabinieri hanno tratto in arresto per il reato di coltivazione di sostanza stupefacente il proprietario del terreno ove insiste la piantagione descritta, Tommaso Perniciaro, nato Mezzojuso classe 1952, ivi residente. A seguito delle indagini i Carabinieri hanno ancora tratto in arresto sempre per il reato di coltivazione di sostanze stupefacenti i sotto indicati soggetti quali ritenuti corresponsabili: Antonino La Duca, nato a Palermo, classe 1955, ivi residente; L. D. S., nato ad Aliminusa, classe 1953, residente a Palermo; P. M., nato a Palermo, classe 1974, ivi residente; Lorenzo La Mantia, nato a Palermo, classe 1968, ivi residente; Andrea Di Carlo, nato a Palermo, classe 1994, residente ad  Altofonte. I menzionati si alternavano secondo le seguenti turnazioni 6,00-18,00 e 18,00-06,00 e tra “i montanti” e “gli smontanti” vi era anche il passaggio del cibo, dolci compresi. Tra i soggetti addetti alla vigilanza vi erano taluni in possesso del porto d’armi uso caccia e muniti di armi lunghe al fine di confondersi tra i cacciatori che in questo periodo frequentano le campagne ma principalmente per garantire una difesa armata alla piantagione.  Le piantine estirpate sono state sequestrate ed inviate presso il laboratorio analisi della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Palermo per il campionamento e gli accertamenti di rito. Anche l’ attrezzatura rinvenuta sul posto è stata posto sotto sequestro. Gli arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese in attesa dell’ udienza di convalida.