Nella cantina aveva realizzato una vera e propria centrale della droga: sequestrati 5 kg di hashish

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Nonostante durante la perquisizione avesse sfidato le forze dell’ordine affermando “cercate ovunque!…non ho niente!”, in realtà nella cantina aveva realizzato una vera e propria centrale della droga.

Nell’ambito di un delicato servizio antidroga svolto nel quartiere “Villaggio  Santa Rosalia”, area abitualmente frequentata da spacciatori e tossicodipendenti, i  Carabinieri, hanno arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo Cocaina ed hashish, Michele Madonia, nato a Palermo 48enne palermitano, disoccupato, volto noto alle forze dell’ordine. Gli investigatori, avendo fondato motivo che presso la sua abitazione vi fosse nascosto dello stupefacente, aveva organizzato un servizio di non facile fattibilità, vista la presenza di numerose vedette, nei pressi del piazzale Tenente Giuseppe Anelli prossimo al quartiere “Villaggio S. Rosalia”. Nel tardo pomeriggio è scattato il blitz. I militari dell’Arma decidevano di fare irruzione nell’abitazione, dove era presente anche la coniuge del Madonia. A questo punto, veniva effettuata una perquisizione domiciliare e personale. Alla espressa domanda rivolta al Madonia invitato a consegnare quanto di illecitamente deteneva, lo stesso rispondeva “…cercate ovunque!!…non ho niente!!…” La perquisizione domiciliare si concludeva con esito negativo. Viste le disposizioni delle unità abitative, i Carabinieri chiedevano all’uomo se aveva la disponibilità di una delle cantine poste al piano terra e lo stesso, dopo qualche esitazione, precisava di averne una e che le chiavi erano nel mazzo in un suo possesso. La successiva perquisizione consentiva di rinvenire un bilancino digitale di precisione, perfettamente funzionante poggiato su un mobiletto. Il Madonia messo alle strette, indicava ai Carabinieri del Nucleo Operativo, un borsone di colore rosso marca “Samsonite” contenente: un “involucro” di plastica trasparente, chiuso con un nodo, contenente cocaina del peso complessivo di 11 grammi circa; un “involucro” di plastica di colore giallo, contenente sempre cocaina del peso complessivo di 8,3 grammi circa; un “involucro” di plastica trasparente, chiuso con un filo di ferro plastificato di colore marrone, contenente sempre cocaina del peso di 23,3 grammi circa. Inoltre  3 “pacchi” da 10 “panetti” di sostanza solido-resinosa di colore marrone, del tipo hashish del peso complessivo di 3 kg circa; un “pacco” da 5 “panetti” di hashish del peso complessivo di 500 grammi circa; un “panetto” con su impresso la scritta “Filice”, del peso di 100 grammi circa; 9 “panetti” avvolti da una pellicola trasparente con su impressa la scritta “Prado”, del peso complessivo di 900 grammi circa; 5 “panetti”, avvolti all’interno di una sottile pellicola trasparente, del peso complessivo di 500 grammi circa; e infine un involucro di plastica di colore grigio contenente diversi frammenti di sostanza sempre del tipo hashish del peso complessivo di 18 grammi circa. Assoluta novità il sequestro di un attrezzo, una sorta di morsetto in ferro con cilindro metallico, utilizzato per pressare la cocaina, avente degli spessori le vecchie monete da 100 lire, rendendola più compatta e più facilmente occultabile. Il tutto è stato sottoposto a sequestro. Alla luce di quanto accertato, Madonia veniva accompagnato in Caserma è dichiarato in stato di arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed hashish. Dell’arresto veniva informata la competente Autorità Giudiziaria, che disponeva nei confronti del  Michele Madonia la misura cautelare in carcere, pertanto  associato presso la Casa Circondariale “Pagliarelli”, in attesa dell’udienza di convalida. Tutta la sostanza stupefacente recuperata nel corso dell’operazione antidroga, sarà inviata al Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, al fine di stabilire l’esatto principio attivo delle stesse. Sono in corso indagini a cura dei Carabinieri del Nucleo Operativo, per accertare i canali di approvvigionamento dello stupefacente di cui si serviva l’indagato, con alle spalle un curriculum di tutto rispetto.