“Contrariamente a quanto afferma il Sindaco Vienna – dice l’amministratore unico dell’Azienda Giuseppe Spallina – la materia delle acque minerali è estranea alla disciplina delle acque pubbliche e rientra in quella delle miniere. Pertanto esula dalle competenze del Genio Civile e dei Comuni e soggiace a quella dell’Assessore Regionale all’Energia. Inoltre in uno Stato di Diritto fondato sulla solidarietà, i Comuni rispettano i contratti stipulati con i privati specialmente dopo le sentenze che dichiarano il loro inadempimento, non intimano alle imprese con atti illegittimi il rilascio gratuito dei loro stabilimenti per farne cessare l’attività, risarciscono i danni cagionati ai terzi e si rivalgono sugli amministratori responsabili, citandoli prontamente in giudizio. Infine - conclude Spallina - il Sindaco non può negare che la sorgente Calabrò fornisce al Comune di Geraci diciotto litri al secondo di acqua a fronte di un fabbisogno stabilito nel Piano Regionale degli Acquedotti di 6,9 (sei virgola nove) litri al secondo e che l’Ente si prodiga per impedire ingiustamente l’accoglimento della concessione dell’Acqua Geraci”.
Attendiamo se nelle prossime ore la polemica tra l'amministrazione comunale e la società Acqua Geraci avrà seguito.
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