La riorganizzazione del servizio gestione rifiuti provocherà gravissime disfunzioni: la denuncia dei tredici sindaci dell’Ato Pa6

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L’applicazione della direttiva in materia di gestione integrata dei rifiuti provocherà gravissime disfunzioni nell’Ato Pa6 al quale fanno capo i comuni delle alte Madonie. A denunciarlo sono i sindaci dei Comuni interessati che chiedono un incontro urgente con il Presidente della Regione Rosario Crocetta e con l’assessore Nicolò Marino. La riorganizzazione del servizio gestione rifiuti, infatti, secondo le ultime direttive, andrebbe a scardinare l’attuale efficienza dell’Ato Pa6 che da virtuoso, come testimoniano i bilanci e grazie alla regolarità dei pagamenti dei comuni che ne fanno parte, probabilmente diventerebbe un ulteriore problema per il territorio.

Un rischio concreto che i sindaci di Alimena, Bompietro, Blufi, Caltavuturo, Castellana Sicula, Gangi, Geraci Siculo, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Polizzi Generosa, San Mauro Castelverde, Sclafani Bagni e Valledolmo, vogliono scongiurare e per tale motivo hanno approvato un documento che sarà trasmetto al Presidente della Regione, all’Assessorato al Territorio ed Ambiente, ai capi gruppo dell’Ars e ai presidenti dei Consigli Comunali dei Comuni dell’ATO Pa6. Nel documento viene specificato che l’area dei comuni in questione costituisce già un Ambito Ottimale per la riorganizzazione del servizio di igiene urbana, anche alla luce della sua specificità in quanto area naturale protetta in gran parte ricadente nel parco regionale delle Madonie. Vengono anche invitati i Consigli Comunali, così come hanno già fatto nella fase istitutiva delle SRR, a non approvare le modifiche allo statuto previste dalla direttiva regionale tenuto conto anche del fatto che pende al TAR il ricorso avverso il Decreto Assessoriale 531/2012 con il quale sono stati creati i nuovi ATO per la gestione dei rifiuti in Sicilia, tra i quali l’ATO PA EST, nel quale rientreranno i Comuni attualmente facenti parte dell’ATO PA6. Nel documento i Sindaci chiedono anche che la discarica di Castellana Sicula, sita nella contrada Balza di Cetta, rimanga nell’uso esclusivo dei Comuni delle alte Madonie considerate le ridotte dimensioni e le limitate capacità di abbancamento della discarica fissate dall’AIA. Un eventuale allargamento dell’uso di quest’ultima ad altri territori, infatti, avrebbe come unica conseguenza anche la crisi dell’attuale ambito. Una situazione inaccettabile per i sindaci interessati che attendono l’intervento del Presidente della Regione. “Siamo fiduciosi – affermano i sindaci delle alte Madonie – che la promessa preelettorale di Crocetta di affidare il servizio rifiuti ai Comuni venga mantenuta. Infatti,la L.R.3/13 e la direttiva generano problemi applicativi di difficile attuazione e non danno soluzioni per un servizio veramente serio ed economicamente vantaggiosa. La direttiva “impone” atti il cui profilo è incostituzionale”.