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Caccamo: dopo 31 anni di servizio va in pensione Giuseppe Rizzo, dipendente modello del Comune

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Dopo 31 anni di servizio, Giuseppe Rizzo, dipendente modello del Comune di Caccamo, si ritira in pensione. Alla festa di comitato presenti i colleghi e il sindaco, Franco Fiore. 

Niente acqua domani a Baucina, Ciminna e Ventimiglia di Sicilia: interrotta la distribuzione per mancata erogazione elettrica

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A causa dell’interruzione della fornitura di energia elettrica agli impianti di approvvigionamento ai serbatoi comunali, programmata da e-distribuzione per lavori di manutenzione, 

Termini Imerese: volontari “Plastic Free” in azione, bonificata un’area in contrada Tonnarella – VIDEO

L’esercito blu dell’associazione “Plastic Free” si è radunato questa mattina in contrada Tonnarella a Termini Imerese per bonificare un’area cola di rifiuti.

A Petralia Soprana lotta senza quartiere a chi abbandona rifiuti, in aumento i sanzionati

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Pugno duro per chi abbandona rifiuti nel territorio. Nel giro di qualche settimana i vigili urbani di Petralia Soprana hanno eseguito circa 20 sanzioni per abbandono di rifiuti. I trasgressori sono stati identificati attraverso vari sistemi: video sorveglianza, fototrappole, verifica in loco di quello che contenevano i sacchi abbandonati.

I vigili urbani, guidati dal loro responsabile Calogero Ruvutuso, hanno identificato e multato i cittadini che avevano abbandonato l’immondizia lungo le strade e in punti del territorio dove è facile scaricarli dalle auto.

“Nonostante siamo soddisfatti per il continuo aumento della percentuale di raccolta differenziata – afferma il sindaco Pietro Macaluso – l’azione di controllo è sempre in atto e le sanzioni emesse lo confermano. Ci dispiace adottare questi sistemi ma è inconcepibile, nonostante la presenza dei centri di raccolta, trovare rifiuti ingombranti e non solo abbandonati lungo le strade. In collaborazione con la società AMA Rifiuto è Risorsa – continua Macaluso – cerchiamo di migliorare continuamento il servizio porta a porta e di sensibilizzare tutti a fare una corretta raccolta differenziata ma dipende tutto dalla volontà di ciascuno di noi.  Mi rendo conto che è un impegno, perché produrre meno rifiuti, separarli e conferirli correttamente è un ciclo che richiede attenzione e partecipazione continua ma è  un obiettivo da raggiungere e un valore di cui tutti possiamo beneficiare in termini di un ambiente più sano, di una migliore qualità della vita e di un contenimento dei costi di raccolta e smaltimento”.

Al Cefalù un convegno sulle ultime frontiere delle “terapie del dolore” patrocinato dall Fondazione “Giglio”

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Cefalù ospiterà anche quest’anno la seconda edizione del Mediterranean Pain Forum, convegno internazionale di medicina dedicato all’approfondimento e alla condivisione delle ultime frontiere nella gestione del dolore cronico.

L’evento, patrocinato dalla Fondazione Giglio di Cefalù e dal World Institute of Pain, si terrà al centro congressi dell’hotel Costa Verde della città siciliana dal 3 al 5 maggio che diventerà il palcoscenico di scambi scientifici di alto livello.

A coordinare i lavori saranno il dottor Giuliano Lo Bianco, responsabile della terapia del dolore della Fondazione Giglio e il professor Michael Schatman della NYU Grossman School of Medicine di New York.

Entrambi punteranno a far emergere la prospettiva multidisciplinare sulla gestione del dolore, unendo approcci bio-psico-sociali e tecnologie avanzate.

“Non è solo un congresso – spiega Lo Bianco – ma un’occasione per connettersi con leader del settore, acquisire nuove competenze e contribuire all’innovazione. Il supporto del World Institute of Pain sottolinea l’importanza e la credibilità di questo forum nell’ambito medico internazionale”.

La prima giornata, del 3 maggio, aprirà le porte a un’introduzione alle moderne strategie nella gestione del dolore cronico dalla medicina interventistica alle sinergie tra intelligenza artificiale e medicina del dolore. Gli argomenti saranno trattati da esperti internazionali fra i quali Miles Day, Peter Staats, Sean Li e Alaa Abd-Elsayed e da altri relatori di prestigio internazionale quali Sebastiano Mercadante, Leonardo Kapural e Adnan Al-Kaisy. I saluti istituzionali sono programmati alle ore 14 del 3 maggio con gli interventi del presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, e del presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Toti Amato, in una sessione moderata dal giornalista Vincenzo Lombardo.

“Il Mediterranean Pain Forum – conclude Lo Bianco – rappresenta un’opportunità  per approfondire la comprensione della gestione del dolore cronico, delle terapie interventistiche, della terapia oppioide e della neuromodulazione tra diverse sezioni e workshop pratici”.
Il programma si può consultare sul sito di ospedalegiglio.it o al sito dedicato https://www.mediterraneanpainforum.com L’evento riconosce crediti Ecm.

Appassionati del mondo del fumetto, del gioco e della pop culture? Torna il Palermo Comic Convention, ecco quando

Prenderà vita dal 12 al 15 settembre, presso i prestigiosi Cantieri Culturali alla Zisa, la nona edizione di Palermo Comic Convention, festival internazionale, riferimento per la celebrazione della cultura Pop e dell’intrattenimento in Sicilia. Una nona edizione studiata per riprogrammare quella che è una manifestazione di punta del territorio ma anche uno dei maggiori eventi italiani del settore.

“Un colorato villaggio che trasformerà le vie caratteristiche dei Cantieri Culturali alla Zisa in un gioioso luogo di aggregazione sociale – afferma Alessio Riolo, direttore generale di Palermo Comic Convention –. Stiamo costruendo, giorno dopo giorno, una nona edizione che vuole stupire, caratterizzata da intensi momenti di riflessione culturale alternati a vivaci spazi di intrattenimento popolare. Fumetti, film, serie tv, musica, giochi e videogames occupano ormai una fetta di tempo consistente della nostra vita. La passione per queste diverse sub-culture è diventata ampiamente multigenerazionale e il nostro obiettivo è far vivere alla città di Palermo quattro giorni all’insegna della spensieratezza in un festival che fra i primi nel nostro paese si è votato alla crossmedialità.

Palermo Comic Convention, che si svolge ogni anno nel mese di settembre, è un evento tra i più importanti in Italia dedicato al mondo del fumetto, del gioco e della pop culture. È stato un successo anche nel 2023 con il pubblico che ha voluto premiare l’organizzazione con più di 48.000 presenze.

Palermo Comic Convention fa parte di RIFF, la Rete nazionale costituita dai Festival italiani di Fumetto che hanno come obiettivo la valorizzazione della nona arte in ogni sua declinazione.

L’enigma luna: gli effetti del nostro satellite sul comportamento umano

“Che fai tu, Luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa Luna?”, scriveva Leopardi. Lui non lo sapeva e, in realtà, non lo sappiamo bene neppure noi, ora, a distanza di quasi un secolo e mezzo. Ispiratrice di poeti e sognatori, la luna conserva da millenni un fascino tutto particolare, misterioso. Ad essa è stato sempre attribuito un arcano potere, ma per millenni la scienza ne ha considerato le manifestazioni come fandonie e superstizioni.

In realtà, alcuni effetti del nostro satellite sulla Terra sono ormai ben noti, come ad esempio le maree. Nello stesso tempo, si sa che essa esercita una qualche azione sui cicli biologici di numerose specie animali e influenza altri aspetti dell’ambiente, come per esempio le precipitazioni atmosferiche. Già nel 1962 su Science tre meteorologi dimostrarono una periodicità lunare nelle forti precipitazioni e studi simili hanno dimostrato che questo nesso poteva essere attribuito a tutta una serie di fattori, indiretti ma sempre originati dalla luna, come ad esempio la forza d’attrazione esercitata dal satellite sulla polvere meteoritica che entra nell’atmosfera e che potrebbe influenzare, appunto, le precipitazioni.

Anche molti processi biologici sono influenzati dalle fasi lunari. Non si tratta certamente di una intuizione recente, visto che persino Aristotele aveva notato che le gonadi del riccio di mare femmina si ingrossavano in sincronia col ciclo lunare. Oggi sappiamo che questo avviene prima della luna piena e che risponde a un ciclo biologico che riguarda anche altre specie, come per esempio numerosi tipi di conchiglie che hanno la massima frequenza nel deporre le uova proprio durante il periodo della luna piena.

D’altra parte una relazione tra cicli lunari, ciclo mestruale e sessualità femminile, in genere, è ipotizzata da tutte le culture tradizionali e oggi non è estranea nemmeno alla scienza ufficiale, anche se certamente non può essere considerata una acquisizione del tutto ortodossa. Può essere divertente, comunque, pensare che Charles Darwin ne era assolutamente convinto: “…per quale ragione il ciclo femminile di ventotto giorni non dovrebbe essere un resto del passato, in cui la vita dipendeva dalle maree e quindi dalla luna?”, si chiedeva. Posta da lui, la domanda è inquietante.

Il problema che è stato comunque spesso sollevato dalle credenze e dalle tradizioni popolari non si limita agli effetti geofisici o biologici della luna, bensì ai suoi effetti “comportamentali”. Nello stesso linguaggio comune esistono numerose metafore di questo tipo, a volte a descrivere questo misterioso, ipotetico effetto: l’aggettivo “lunatico” o l’espressione “ ha la luna storta” servono proprio a indicare l’influenza che la luna può avere sul comportamento e l’umore. In ogni tempo e paese questo effetto della luna ha assunto colorazioni negative e tonalità sinistre.

Questa credenza, nei suoi modi espressivi più ingenui, si è trasformata addirittura in una precisa entità “clinica”, la licantropia, la malattia degli uomini-lupo, personaggi macabri che durante il plenilunio si trasformano in lupi, comportandosi come tali, cioè con una aggressività da belve fameliche. Certo non si tratta di una vera malattia bensì di un sintomo psicotico, una manifestazione delirante nel corso della quale un individuo crede di essersi trasformato in un lupo e si comporta come è convinto che il lupo debba comportarsi. In base alle nostre conoscenze etologiche, possiamo però sicuramente affermare che il lupo è ben lungi dall’essere quell’animale famelico e feroce dipinto dalle tradizioni. Secondo quello che ci suggerisce Lorenz, sarebbe molto più realistico sospettare che siano i lupi a soffrire di una “antropotropia”. Eppure non sono casi rarissimi. L’American Journal of Psychiatry riportò alcuni anni fa un caso di “licantropia”, nel quale una donna durante il plenilunio entrava in piena crisi psicotica e si comportava “come un lupo”. Il suo caso nascondeva omosessualità repressa e istinti zoofiliaci, ma sicuramente non era espressione del “mal della luna”.

Esistono casi ancora più classici, come quello di Charles Hyde, operaio inglese che si macchiò di delitti che in condizioni psichiche normali non avrebbe mai compiuto. Disse che in queste sue azioni era ispirato dalla luna, sia durante il plenilunio che durante il novilunio. Naturalmente la sua difesa non poté essere accettata, ma in compenso Robert Louis Stevenson  si servì del caso dell’operaio londinese per scrivere uno dei suoi racconti più noti.

Eppure qualche dato fa riflettere: è possibile, insomma, che la “colpa della luna” con la quale Otello giustifica la sua follia omicida abbia un qualche fondamento scientifico?

Certo, a volerle cercare le coincidenze si trovano. E formano una lista impressionante. Alcuni anni fa l’America fu sconvolta dalle azioni criminali di un maniaco noto col nome di “figlio di Sam”, un impiegato postale di 24 anni che in un anno uccise sei giovani donne e ne ferì altre sette tra i quartieri del Bronx, di Queens e di Brooklin. Cinque delle notti nelle quali commise i suoi delitti erano di plenilunio o novilunio. L’americana Sarah Moore attentò al presidente Ford durante una fase di plenilunio; l’esercito di liberazione simbionese rapì Patricia Hearst durante una fase di plenilunio. Alla fine dell’Aprile 1977, in fase di plenilunio, ben nove persone si suicidarono buttandosi giù dal Golden Gate Bridge di San Francisco. Era ancora una fase di plenilunio quando un uomo uccise ad Ackettstown, nel New Jersey, sei persone a lui sconosciute, suicidandosi subito dopo. Era plenilunio quando, nel gennaio 1978, un uomo di Rockford uccise tutti i suoi 6 figli…

L’elenco potrebbe continuare, ma non avrebbe, per quanto suggestivo, alcun significato scientifico. I casi riportati in questi truculenti eventi hanno valore aneddotico e basta. Eppure, ad una qualche influenza nefasta della luna hanno creduto in molti, personaggi illustri come Robert Boyle, Francis Bacon, Henry Moore. Anche nell’antichità non pochi uomini di sapere furono perfettamente convinti dell’influenza della luna sul comportamento: Eraclito, Aristotele, Paracelso ne furono sostenitori. E, nella categoria dei lunofili, bisogna annotare anche numerosi psichiatri, persino Benjamin Rush, considerato il padre della psichiatria americana. Laureatosi a Edimburgo nel 1768 e poi professore di medicina a Filadelfia per ben 44 anni, Rush era convinto che esistesse una indiscutibile relazione tra fasi lunari e malattie, con particolare riferimento a quelle mentali. Il fatto che le sue convinzioni fossero in qualche modo suffragate dalle sue personali osservazioni cliniche rende almeno più credibile una tale convinzione. In fondo, però, può sempre trattarsi solo di superstizioni. Di questo parere non erano evidentemente i responsabili scientifici dell’American Journal of Psychiatry, né gli autori dell’articolo da essi accettato per la pubblicazione e inserito in un numero della prestigiosa rivista del 1972, Arnold L. Lieber e C. R. Shering, dal titolo emblematico di “Omicidi e ciclo lunare: verso una teoria dell’influenza lunare sui disturbi emotivi umani”.

Luna e psichiatria

Arnold Lieber, uno psichiatra dell’Università di Miami, era stato affascinato dai misteriosi poteri attribuiti dalla tradizione alla luna, cioè dalle influenze lunari sull’aggressività. Naturalmente, non potendo fidarsi degli aneddoti (e abbiamo visto perché) decise di condurre una ricerca più sistematica. Insieme ai suoi collaboratori, scelse come variabile del comportamento aggressivo l’omicidio: sarebbe stato facile indagare su questo fattore, anche perché appariva agevole reperire dei dati con la collaborazione della polizia. L’indagine fu concentrata sull’ora della lesione che aveva provocato la morte, in quanto ciò avrebbe consentito una esatta valutazione del momento dell’aggressione. Trovare dati così precisi fu abbastanza difficile, ma il lavoro di campionatura fu paziente e accurato; la ricerca venne condotta su 1887 casi relativi alla contea di Dade e distribuiti in un periodo di quindici anni e su 2008 casi della contea di Cuyahoga, distribuiti in un periodo di tredici anni. Naturalmente Lieber e i suoi collaboratori si trovarono di fronte all’esigenza di “tradurre” i dati in tempo lunare, per stabilire in quale fase del ciclo della luna potessero essere collocati, e per farlo utilizzarono un particolare tipo di calendario meteorologico, la scala decimale lunare sinodica. Poi contarono il numero di omicidi avvenuti entro settantadue, quarantotto e ventiquattro ore prima e dopo ogni fase lunare, e il numero di omicidi in ciascuno di questi periodi fu comparato col numero previsto ipoteticamente. I dati raccolti con questo metodo, così analizzati, diedero risultati impressionanti. Per quanto riguarda la contea di Dade, si vide che in fase di plenilunio gli omicidi erano molto più numerosi che nelle altre fasi, in maniera statisticamente significativa. Fu registrata inoltre una diminuzione del numero di tali crimini durante il periodo di novilunio, con un rialzo secondario successivo a questo periodo. Per quanto possa sembrare strano, queste evidenze si accordavano perfettamente con un curioso dato astronomico, e cioè col fatto che in fase di plenilunio e di novilunio l’attrazione lunare è più forte: anche se non era possibile stabilire un rapporto causale, i risultati erano chiari.

Lo studio degli omicidi nella contea di Cuyahoga mostrò effetti simili, anche se non identici. Le cifre dimostravano che la maggior parte degli omicidi erano avvenuti in un arco di tempo di circa tre giorni dopo il plenilunio e il novilunio, e comunque si concentravano maggiormente in momenti specifici del ciclo lunare, in maniera simile a quanto constatato nell’altra regione. Le differenze potevano essere spiegate con la diversa posizione geografica delle zone nelle quali l’indagine era stata compiuta. Di fatto, quindi, una relazione tra aggressività e fasi lunari non poteva essere messa in discussione.

L’articolo di Lieber destò, naturalmente, molto scalpore, ma i suoi dati furono confermati da molte altre ricerche simili, anche se non mancò qualche voce dissenziente. Le più autorevoli furono quelle di Alex Pokorny e Kospeh jachimczyk, due medici, che risposero con un altro articolo, dal titolo: “La discutibile relazione tra gli omicidi e il ciclo lunare”, pubblicato anch’esso sull’American Journal of Psychiatry. Nel loro lavoro, apparso due anni dopo lo scritto di Lieber, essi presero in considerazione un campione di popolazione di Huston e sostennero di essere riusciti a confutare l’effetto.

Obbiettivamente, però, il loro lavoro utilizzò metodi abbastanza discutibili e parametri statistici imprecisi (per esempio, considerarono l’ora del decesso e non l’ora della lesione). Un riesame dei dati da parte di Lieber e dei suoi collaboratori portò ad una nuova conferma delle loro scoperte. Ma la convalida più autorevole fu ottenuta cinque anni dopo da Edward J. Malstrom, dell’Istituto Wright di Berkeley, nell’ambito di un progetto di ricerca sovvenzionato dal National Institute of Mental Health. La ricerca tendeva a mettere in relazione i cicli lunari con la periodicità degli omicidi e dei suicidi avvenuti nella contea di Alameda in California e in quella di Denver in Colorado, nello stesso periodo di tempo preso in considerazione nelle ricerche di Lieber (quindici anni: dal 1956 al 1970). Anche Malstrom utilizzò come variabile l’ora della lesione. I risultati furono praticamente identici a quelli ottenuti da Lieber, il che sembrerebbe confermare ancora una volta che i ritmi cosmici della luna possono influenzare le manifestazioni aggressive e il comportamento violento. Come possono essere, allora, spiegati questi risultati?

Le “maree biologiche”

Che una spiegazione dovesse esserci (e non di natura metafisica) era dimostrato anche da ulteriori serie di dati raccolti indipendentemente da altri studiosi. Judith Tasso ed E. Miller, del Dipartimento di Psicologia dell’Edgecliff college a Cincinnati comunicarono, per esempio, un rapporto basato sulle loro osservazioni, valutate statisticamente: in esso notarono che gli atti di violenza carnale, rapina, aggressioni feroci, omicidi, rapine, comportamento agitato, aumentavano decisamente durante le fasi di plenilunio. Il loro articolo, pubblicato sull’autorevole Journal of Psycology  nel 1976, forniva dati indubitabili. Due psichiatri, Gerald Weiskott e George B. Tipton, a loro volta pubblicarono un articolo su un’altra rivista di psicologia americana, relativo ai ricoveri in ospedale psichiatrico in relazione alle fasi lunari.

La ricerca fu condotta in Texas per un periodo di nove mesi ed evidenziò una più alta percentuale di ricoveri in periodo di plenilunio e durante l’ultimo quarto di luna. Gli stessi risultati furono ottenuti in una indagine condotta da Carlos Climent e Robert Plutchick: durante la fase di plenilunio si verificava un considerevole, significativo aumento dei ricoveri psichiatrici, specialmente per soggetti di sesso maschile. Naturalmente, l’obiezione di fondo che poteva essere mossa era che la visibilità stessa del disco della luna, insieme alle superstizioni ad essa legate, specialmente per i pazienti psicotici poteva influenzarne il comportamento: il delirio di influenzamento della luna è una manifestazione non eccessivamente rara. Una successiva ricerca di Blackman e Catalina, condotta nel pronto soccorso per malattie mentali della comunità di Staten Island a New York per un anno evidenziò invece la mancanza di qualunque relazione tra visibilità del nostro satellite e numero di ricoveri psichiatrici. Se l’influenza lunare c’era, non era condizionata dalla sua visibilità. I dati, insomma, erano sempre più consistenti e suggestivi.

Può, insomma, esistere una sottile influenza che condiziona il comportamento. In proposito Lieber elaborò una teoria che definì delle “maree biologiche”. Egli ipotizza che la luna, come altri corpi celesti, abbia un ruolo nel mantenimento di un corretto equilibrio ecologico tra l’uomo e il suo ambiente. Secondo lui, poiché l’essere umano è costituito dalle stesse sostanze che compongono il resto del pianeta, è sottoposto alle stesse influenze gravitazionali della luna. Specialmente in relazione all’altissimo contenuto di acqua dell’organismo umano (circa l’80 per cento) è ipotizzabile che i cicli lunari abbiano un qualche effetto anche su questa massa liquida, così come su tutte le acque del nostro pianeta. Insomma, anche l’uomo sarebbe soggetto a effetti di vere e proprie maree che raggiungono il loro massimo nel plenilunio e sino al novilunio, con effetti rimarchevoli sul comportamento.

Nell’organismo umano l’acqua è contenuta in tre comparti principali: intravascolare, intercellulare e intracellulare. Sappiamo bene che alterazioni nel ricambio e nel metabolismo dell’acqua nell’organismo umano possono produrre delle alterazioni non solo biochimiche, ma anche comportamentali. Un aumento del contenuto di liquido del corpo, con le implicite modifiche dell’equilibrio idrosalino, può causare persino delle alterazioni della personalità.

Se la luna è in grado di esercitare una qualche azione biologica sui liquidi dell’organismo ( quelle “maree biologiche”, alle quali appunto si riferisce Lieber), è facile pensare a un disturbo ad “eziologia lunare” sull’equilibrio idrico del corpo, con conseguente tensione nervosa e predisposizione all’agitazione emotiva. Fenomeni simili sono conosciuti; basta pensare alla sindrome premestruale, nella quale per un’eccessiva ritenzione di liquidi si verificano cambiamenti di umore, labilità emotiva, abbassamento della soglia per gli stress.

Non si può escludere a priori che la forza gravitazionale della luna possa produrre effetti simili. E ciò spiegherebbe i misteriosi dati evidenziati da queste ricerche.

Per quanto possa sembrare strana, questa ipotesi ben si accorda con dati emersi dalla psichiatria biologica più ortodossa. Oggi si sa, per esempio, che la psicosi maniaco-depressiva ( che tradizionalmente è stata considerata una malattia “lunare” per il suo andamento ciclico e la maggiore incidenza di fasi maniacali in certi periodi) può essere scatenata da alterazioni neurochimiche che hanno a che fare con l’equilibrio idrico e minerale dell’organismo. La sostanza base che sembra implicata in questa grave malattia è il litio, un oligoelemento che stabilizza la carica delle cellule nervose e che esercita una qualche azione sull’equilibrio idrico dell’organismo. Oggi esso rappresenta un efficace mezzo di cura non solo della psicosi maniacodepressiva, ma anche di certe forme di depressione endogena e di episodi di aggressività periodica.

Questa, come altre malattie, può essere influenzata da fenomeni del tipo delle “maree biologiche” ipotizzato da Lieber? I dati raccolti sinora, per quanto suggestivi, non sono comunque tali da poter fornire una soluzione definitiva del problema. Certo la tradizione e ora anche una certa mole di lavori scientifici ortodossi forniscono qualche evidenza di un reale effetto della luna sul comportamento, o di una correlazione tra aggressività e fasi lunari.

La teoria di Lieber fornisce anche una base biologica accettabile, e non è la sola.

Altri autori hanno ipotizzato cambiamenti nei campi elettromagnetici, radiazioni particolari e altre energie misteriose che potrebbero fornire una spiegazione fisica a questi dati peraltro indubitabili.

In ogni caso, le conclusioni degli “psichiatri della luna” meriterebbero di essere studiate con maggiore attenzione e minori pregiudizi. D’altra parte, ipotizzare che le forze cosmiche influenzino anche il comportamento umano non appare né irrazionale, né antiscientifico.

“L’uomo, come altri mammiferi, uccelli e persino insetti, – scriveva Charles Darwin – è soggetto a quella legge misteriosa che fa sì che certi processi normali come la gestazione, e anche l’incubazione e la durata di varie malattie, seguano le fasi lunari”. Non è stato il solo a pensarla in questo modo. Anche se la “silenziosa Luna” continua a irradiare un certo fascino, cominciamo forse a comprendere le sue misteriose influenze sul comportamento umano.

Giovanni Iannuzzo

Cefalù, nell’ambito dell’iniziativa di BCsicilia “30 libri in 30 giorni” si presenta il volume “La strada” di Rosa Maria Lucchese

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Organizzato da BCsicilia, in collaborazione con il Comune di Cefalù, nell’ambito dell’iniziativa “30 libri in 30 giorni”, si presenta giovedì 18 Aprile 2024 alle ore 17,30 presso la Sala delle Capriate il volume di Rosa Maria Lucchese “La strada” (Edizioni Arianna). Dopo i saluti di Francesco Calabrese, Presidente del Consiglio Comunale, di Daniele Tumminello, Sindaco di Cefalù, di Antonio Franco, Assessore alla Cultura, dialogheranno con l’autrice Peppino Re, già Docente di Storia e Filosofia Liceo Classico Mandralisca, e il medico Domenico Longo. Modererà l’incontro Valentina Portera, Presidente della sede BCsicilia di Cefalù, mentre le letture saranno a cura di Margherita Imburgia, Docente di Lettere presso I.C. Botta. Conclusioni di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia.

La Strada è un romanzo verosimile, perché la vita degli uomini può regalare momenti di gioia e di riscatto, è il romanzo della speranza, che lascia nel lettore un gradevole senso di benessere e di empatia con il protagonista.

Il personaggio principale, Nicola Belmonte, percorrendo la strada della sua vita, passa attraverso biforcazioni, vicoli ciechi, strade sterrate che lo condurranno alla meta non più agognata, ma segretamente desiderata. Il percorso sembra unidirezionale, già segnato inesorabilmente ma, improvvisamente, imbocca una rotatoria che lo condurrà verso un itinerario inaspettato.

La narrazione fluida è interrotta da un lungo flashback, che permetterà al protagonista di raccontare l’antefatto che ha segnato la sua attuale condizione di vita.

Nicola è l’antieroe, l’uomo segnato dalla vita, lo sconfitto di verghiana memoria, ma è anche l’uomo del riscatto sociale, che ha ricevuto da quella stessa vita il prezioso regalo del ritrovare se stesso, uscendo da quel grigiore e da quella fragilità che sembravano contraddistinguerlo. Personaggio indispensabile è Amelia, la figlia tanto amata, cui vuole restituire la grandezza del suo passato, ma Amelia è la spettatrice della vita del padre; è di poche ma efficaci parole, è la forza propulsiva della sua vita. Amelia è la compagna di viaggio del lettore, che passo dopo passo percorre la strada di Nicola Belmonte, dal campo di prigionia Stablack 1/ A (esperienza realmente vissuta e narrata da un veterano di guerra) alla realizzazione della meta inaspettata cui giunge.

Altri ambienti tholoidi forati ed “architettura ipetrale” da valorizzare nell’entroterra Sikano

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Tholos e Grangela di Licata (AG)

Monumentale ambiente a tholos con Oculus di sommità (Fig.1), scoperto alla fine del 1800 durante la costruzione della via Marconi, che ne ha comportato la parziale distruzione. Oltre che definita come “tomba minoica” da C. Cellura, per la sua incontestabile somiglianza con il Tesoro di Atreo a Micene, viene dato “ufficialmente” come un grande silos per la conservazione del grano … anche se in realtà la sua natura umida tende ad escluderla. La sua ubicazione non lontana dall’altro enigmatico ipogeo della Grangela (Fig.2), fa ipotizzare che la tholos vi potesse essere collegata, visto anche che probabilmente, nella parte distrutta, erano presenti dei cunicoli.

https://licatainrete.it/monumenti-licata-tholos/

Ipogei tholoidi nel feudo Montoni Vecchio di Cammarata (AG)

Siamo al confine delle province di Agrigento e Caltanissetta, in contrada Montoni Vecchio alle spalle della Stazione ferroviaria di Valledolmo in direzione strada di fondovalle per il Tumarrano nella Valle del fiume Platani/antico Halykos, che confluisce sulla strada statale Palermo-Agrigento. E’ il luogo ideale per la latitanza o il distacco per il deserto del silenzio monastico, a circa un’ora di strada a piedi dal sito della Gurfa di Alia, verso meridione, a cui gli ingrottati guardano. Ci sono parecchi ambienti in ipogeo, tholoi con Oculus sommitale (Figg.1-2), con incisioni e graffiti fra i quali è ripetuto il Tridente; riusati ancora adesso per scopo agricolo-pastorale. Su segnalazione dell’amico geologo Piro e del gruppo di appassionati ricercatori organizzati da G. Canalella di Mussomeli siamo andati tempo fa a fare una veloce verifica di “archeologia fatta con i piedi”, constatando la presenza di un importante strato affiorante di frammenti ceramici antichi o antichissimi e lo stato di totale abbandono nel destino del latifondo contadino della Sicilia Persa. Nel 2007, ne ho scritto in un breve saggio, “Tholos e Tridente” (Figg.3-4 copertina e retro), mettendo in relazione diretta gli ipogei con la tholos della Gurfa. Nessuno degli “addetti ai lavori” risulta essersene occupato. Claudio Paterna ne ha fatto una citazione in un importante articolo del quotidiano Repubblica/Palermo del 26.1.2010 a cui si rinvia per documentazione.

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/01/26/sulle-tracce-di-minosse-risalendo-il-platani.html

Carmelo Montagna

 

Deserto? No: la diga “Rosamarina” di Caccamo ha tanta sete, ecco il video

Sembra il deserto, invece è la diga “Rosamarina” di Caccamo.

Concepita per soddisfare le esigenze di irrigazione di un comprensorio di 15.200 ettari, compresi tra la piana di Lascari, in prossimità di Cefalù, e l’agro di Villabate, la diga “Rosamarina” è posta nella valle del “San Leonardo” sotto gli occhi dei caccamesi e di tanti appassionati ed amanti della natura.

Da tempo ormai, assistiamo ad una assenza sempre più evidente di piogge su tutto il territorio siciliano e quindi nel Comprensorio Termini – Cefalù -Madonie – Valle del Torto. A soffrire questa mancanza di acqua, sono proprio i corsi d’acqua, i laghi e le dighe come quella di Caccamo, che va a servire diversi paesi. Centri che vivono principalemte di agricoltura, basti pensare alla piana di Buonfornello, alla Valle del Torto, alla piana di Lascari e tutti quelle zone dove la produzione agricola è fiorente e spazia dal grano ai carciofi.

Agricoltura in ginocchio

Quest’anno, i problemi sono iniziati in anticipo, l’agricoltura infatti inizia ad accusare gravi segni di sofferenza. Il grano ad esempio, non riesce ad andare avanti e adesso: “la situazione – ci fa sapere la dottoressa Maria Montagno – è preoccupante. Perché a rischio non sono solo le coltivazioni estive ma anche quelle invernali. Fra l’altro un danno anche per gli alberi come per esempio l’olivo, le piogge sono fondamentali per l’emissione della zagara e la formazione della drupa. Oggi – prosegue – il primo danno è sui seminativi, zero produzione di grano perché sta disseccando, compresa anche l’alimentazione per il bestiame. A catena, gli ortaggi estivi riusciranno a produrre solo chi ha riserva nei pozzi. A seguire, il rinnovo e la piantumazione delle coltivazioni invernali nella speranza che da settembre inizi a piovere, se così non fosse purtroppo la situazione risulterebbe tragica. Nell’interesse di tutti – sottolinea – è necessario che il governo nazionale attivi lo stato di crisi, con interventi seri e aiuti concreti. Primo fra tutti anche il pagamento dei contributi agricoli perché abbiamo una percentuale alta di braccianti agricoli e di coltivazioni a livello familiare che devono essere aiutati. C’è la sensazione che i piccoli agricoltori siano stati abbandonati”.

Un paesaggio desertico

Dovremmo abituarci a vedere certi paesaggi? La paura è proprio questa. Per farsi un’idea basta guardare le foto da noi scattate pochi giorni addietro, per comprendere quanto sia triste la situazione a causa dell’assenza di piogge. Il governo regionale, ha creato intanto una cabina di regia per: “individuare e coordinare interventi rapidi e concreti contro l’emergenza siccità: un organismo che unisce le competenze accademiche e scientifiche che servono per individuare ogni possibile soluzione e quelle tecniche per attuarle nel modo più efficace e veloce possibile”. Cabina di regia che ha anche ipotizzato la creazione di un dissalatore a Termini Imerese. Nel frattempo, i tecnici della Protezione Civile stanno svolgendo dei sopralluoghi nei dissalatori di Porto Empedocle, Paceco, Trapani e Gela già presenti nell’isola, ma fuori uso da almeno dieci anni.

Il ritorno della “Sulla”

La diga intanto sembra davvero un deserto, nel video realizzato dalla nostra redazione, si può vedere buona parte della Valle del San Lonardo, priva di acqua e con il ritorno della “Sulla” nella zona più alta. Acqua che però non arriva nelle case e nelle coltivazioni dei caccamesi, i quali: “prendono – afferma il sindaco di Caccamo Franco Fiore – solo gli aspetti negativi, tra questi l’umidità e quella lanuggine bianca che si forma sopra gli alberi d’olivo provocando così dei danni alla salute della flora agricola”. Per fortuna, al momento il versante Termini Imerese è ancora bagnato dalle acque lacustri, tuttavia, qualora non divesse piovere, la situazione potrebbe diventare davvero difficile. A sentire gli abitanti della zona, c’è anche chi si aspetta, o addirittura teme il riaffioramento del ponte chiaramontano.

Giovanni Azzara

A Gangi l’undicesima tappa di “Io barcollo ma non mollo”, storie e racconti di chi ha lottato contro il cancro, alzheimer e sclerosi

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E’ stato il comune di Gangi ad ospitare l’undicesima tappa di “Io barcollo ma non mollo”. Il progetto, nato da un’idea di Roberta Sparacello, ha come obiettivi: creare una community di donne forti che si aiutano e sostengono a vicenda; valorizzare le bellezze dei territori e raccogliere fondi per finanziare l’iniziativa solidale #anchiobarcollomanonmollo, la campagna dedicata a migliorare la qualità dei reparti, acquistare attrezzature necessarie e sostenere il comfort di pazienti e familiari,dell’ospedale oncologico “Maurizio Ascoli” ARNAS Ospedali Civico Di Cristina Palermo.  L’evento è stato patrocinato da Comune di Gangi, Ars, Regione Sicilia, Associazione Insieme non si molla, Civico Di Cristina Benefratelli e Mete.

Incontro dove a farla da padrona sono state le testimonianze di chi ha lottato e non ha mai mollato. La giornata è iniziata di mattina con un video e tour emozionale alla scoperta delle bellezze di Gangi, guida d’eccezione il professore e assessore del comune di Gangi Roberto Franco. E’ seguita l’esibizione dei “piccoli tamburinara” esibizione curata dall’associazione “I tamburinara di Gangi”. Nel pomeriggio, invece, l’aula consiliare di palazzo Bongiorno è stato il momento per presentare il progetto: “Io barcollo ma non mollo! In tour” con incontri e racconti di vita e di cuore”.

A fare gli onori di casa il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello e il presidente del consiglio comunale Concetta Quattrocchi. E poi gli interventi di Roberta Sparacello, fondatrice di “Io barcollo ma non mollo” e presidente associazione Insieme non si molla che ha raccontato la sua personale esperienza di lotta contro il cancro; e poi ancora gli interventi di Maria Giovanna Meli, psicologa e Mario Botta presidente associazione Dimensione Uomo. Ma ad emozionare i presenti le testimonianze di Pino Dinolfo con la sua personale lotta contro la sclerosi che dura da 34 anni e la sua positività e forza, e ancora Felicia Salvo che ha raccontato l’esperienza indiretta vissuta con la perdita della madre e infine Nina Vazzano che ha raccontato la sua personale lotta contro il male ma anche la perdita della madre con l’alzheimer e del padre con il cancro. Ognuno con una sua esperienza diversa chi diretta e chi indiretta hanno fatto emozionare i presenti. A conclusione aperitivo social.

Voglio aiutare il mio prossimo e voglio motivare le persone a non arrendersi – ha detto Roberta Sparacello – Lo faccio raccontando tracce di vita, esperienze realmente vissute, mi definisco una sommelier di vite”.

Sentire il racconto di storie di vita reale di chi lotta e lo continua a fare, è stato un momento molto emozionante – ha detto il sindaco Giuseppe Ferrarello – i miei ringraziamenti vanno a Roberta Sparacello che ci ha trasmesso la sua forza e la sua voglia di vivere, ma anche a Felisia, Pino e Nina che con le loro testimonianze ci hanno raccontato storie che ci rimarranno impresse nel cuore“.

La Guardia di Finanza sequestra 23mila prodotti senza marchio CE a Termini Imerese, Petralia Sottana, Bagheria e Lercara Friddi

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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, nell’ambito dell’esecuzione dei servizi d’istituto volti a verificare il rispetto della normativa nel settore del commercio a tutela della sicurezza del consumatore, hanno sottoposto a sequestro, nel corso di quattro distinte attività di servizio, n. 238.660 accessori di vario genere.

In particolare, al momento dell’accesso presso gli esercizi commerciali ubicati in Termini Imerese, Bagheria, Lercara Friddi e Petralia Sottana, i militari appartenenti rispettivamente al Gruppo di Termini Imerese, alla Compagnia di Bagheria, alla Tenenza di Cefalù e alla Tenenza di Corleone hanno rinvenuto tale merce non riportante, in forme chiaramente visibili e leggibili, le indicazioni minime in lingua italiana previste dalla normativa sull’etichettatura e sulla sicurezza dei prodotti, riguardanti le informazioni circa il luogo d’origine, il produttore/importatore, le istruzioni, le precauzioni e la destinazione d’uso, nonché il marchio CE che conferisce al prodotto il diritto alla commercializzazione, alla libera circolazione e all’utilizzazione nel territorio comunitario, attestandone la conformità agli standard di sicurezza imposti dall’Unione Europea.

Nel dettaglio, sono stati sottoposti a sequestro decorazioni pasquali (fiocchetti, nastri, addobbi per uova e dolci pasquali ecc.), prodotti per la persona (orecchini, brillantini, strass per unghie, elastici, fermacapelli, cerchietti ecc.) e materiale elettrico (torce led, torce flashlight ecc.). Oltre al sequestro della merce, i quattro esercenti sono stati verbalizzati per l’irrogazione delle relative sanzioni amministrative previste dal Codice del Consumo, ammontanti complessivamente, nel massimo, a oltre 100 mila euro.

I titolari delle attività sono stati, quindi, segnalati alla Camera di Commercio per gli adempimenti di competenza

Termini Imerese, adozione di 2 gemelli riconosciuta a coppia di donne: precisazione dell’Ufficiale di Stato Civile

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La notizia apparsa qualche giorno fa sul quotidiano “Il Giornale di Sicilia” con il titolo “Termini, l’adozione di 2 gemelli riconosciuta a coppia di donne”, spinge a rivolgermi per la pubblicazione di questa nota a codesta Redazione che costantemente presta una particolare attenzione e correttezza di divulgazione alle notizie che interessano questo territorio.

L’articolo racconta delle traversie che hanno accompagnato due donne, unite civilmente, le quali sono ricorse alla Procreazione Medicalmente Assistita per coronare il loro condivisibile desiderio di genitorialità; articolo però frastagliato da qualche oggettiva imprecisione.

Le nascite sono avvenute in territorio italiano. Le stesse hanno voluto che fossero redatti atti di stato civile, che furono poi firmati dal Sindaco, dai quali si evincesse che entrambe erano genitrici e che, anche se una non aveva partecipato biologicamente alla procreazione, risultasse a tutti gli effetti quale secondo genitore (d’intenzione), anche ai fini anagrafici, essendo stata autorizzata al riconoscimento dal genitore che per primo aveva dichiarato. Questo è vietato dalla normativa vigente per persone dello stesso sesso, per cui è dovuta intervenire l’Autorità Giudiziaria per ripristinare la correttezza del procedimento.

Esaminiamo i fatti.

Nell’articolo si legge che il Sindaco di Termini Imerese ha firmato il riconoscimento anche se il funzionario non si è preso alcuna responsabilità. Essendo stato chiamato in causa, preme chiarire che la posizione dell’Ufficiale dello Stato Civile è quella di valutare se gli atti nella formulazione sono legittimi, applicando quanto previsto dalla normativa al momento vigente.

Nella fattispecie, solo una parte del procedimento era conforme alla normativa; si poteva accogliere la dichiarazione di nascita della madre biologica, a condizione che fosse omessa la parte riguardante l’altro genitore (d’intenzione)   che   non   aveva   partecipato alla procreazione, trattandosi di “Procreazione Medicalmente Assistita”.

A tutto ciò si aggiunga la richiesta da parte del genitore d’intenzione di intervenire nel riconoscimento, successivo a quello della madre biologica, con un atto che la assimilasse al genitore biologico.

Quanto richiesto non poteva essere accolto secondo la normativa italiana; la stessa legge sulla PMA, che in un primo momento aveva precluso la tecnica della fecondazione eterologa, l’aveva successivamente resa fruibile, in virtù della sentenza della Corte Costituzionale n. 162/2014, soltanto alle coppie formate da persone di sesso diverso. Altre sentenze della Corte Costituzionale (230 del 20.10.2020 e 32 del 28.01.2021) hanno stabilito che tale riconoscimento può essere operato solamente dal genitore biologico mentre, al genitore d’intenzione è lasciata l’unica strada obbligata, ossia quella  dell’adozione speciale ai sensi della legge 184/1983 art. 44, comma 1, lett. d) “questa Corte (Costituzionale) non può esimersi dall’affermare che non sarebbe più tollerabile il protrarsi dall’inerzia legislativa, tanto è grave il vuoto di tutela del preminente interesse del minore, riscontrato in questa pronuncia” (sentenza n. 32/2021).

Invece, con l’intervenuta partecipazione del Sindaco, che ha agito sì da Ufficiale di Stato Civile ma principalmente da figura politica, si è dato corso il 22.09.2021 alla formazione di 2 atti con i quali si consentiva, fuori dalla legge, il riconoscimento del genitore d’intenzione.

Quali margini poteva avere il funzionario responsabile se non quello di rifiutarsi (con propria nota) di sottoscrivere gli atti e di comunicare agli Organi competenti alla vigilanza (Procura della Repubblica di Termini Imerese e Prefettura di Palermo) che era stata operata la violazione nella sottoscrizione di quegli atti?

Di tutto ciò erano stati preventivamente informati sia i genitori (biologico e d’intenzione) che il Sindaco; per cui quando il Ministero dell’Interno ha invitato, con propria nota, la Procura della Repubblica di Termini Imerese alla correzione degli atti e all’annullamento di quelli riguardanti il riconoscimento del genitore d’intenzione, non c’era nulla di nuovo.

Con la notifica del 17.11.2022, da parte della Procura della Repubblica di Termini Imerese della sentenza con cui veniva accolta l’istanza presentata dal Ministero dell’Interno, si apriva la strada già più volte suggerita dal funzionario comunale, ma non ascoltata, della adozione speciale.

Tanto per dovere di verità.

Cordiali saluti

L’Ufficiale dello Stato Civile

Ignazio Vivirito