Alia, ritorna alla Gurfa l’eco dei millenni: il mensile “Freedom” dedica un dossier alla perduta Tomba di Minosse

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E’ nelle edicole italiane il n. 28 del giugno 2022 del mensile “Freedom Magazine” con il servizio giornalistico di Antonio Costa, un dossier di 12 pagine,

che riprende a quattro mesi di distanza dalla importante puntata TV di Italia1 dedicata alla Gurfa di Alia, l’argomento e le tracce di lettura del prof. Carmelo Montagna per l’ipotesi di ricerca-attribuzione del sito monumentale sulla “Perduta Tomba-Tempio di Minosse” in Sicilia.
“Ringrazio Esperonews per la consueta attenzione, ma anche il conduttore Roberto Giacobbo, per la sensibilità mediatica dimostrata su questo complesso ed inedito argomento di confine, la sua redazione e lo staff operativo, nella certezza che tutti gli altri attori sul territorio, a partire da BCsicilia e dall’Amministrazione Comunale di Alia, sapranno fare per il resto di questa avventura che mi piace intitolare “Sulla via della tholos”, ci dice l’architetto Montagna.
Quella sesta puntata del ciclo Freedom/Oltre il confine 2021-22, con il servizio di Roberto Giacobbo sugli Ipogei della Gurfa “La tomba perduta del Re Minosse”, era andata in onda il 24 gennaio 2022 con riprese dell’8 dicembre 2021.
“Nel territorio del Comune di Alia, al confine fra le province di Palermo e Caltanissetta, c’è un luogo di straordinario mistero, testimonianza di una memoria millenaria che sembra incredibilmente sfuggita ai lavori di ricerca più accurati: si tratta di quelle che, forse impropriamente, vengono chiamate Grotte della Gurfa. … Secondo lo storico dell’arte siciliano Carmelo Montagna, numerosi indizi porterebbero a una fascinosa ipotesi: la Gurfa potrebbe candidarsi come il sito della perduta tomba di Minosse”, scrive Antonio Costa, che poi si dilunga nel corposo articolo in analisi di dettaglio sul sito a supporto delle immagini trasmesse nell’interessante intervento televisivo: dalle tracce d’uso applicate nelle misure dello scavo che rimandano alla conoscenza della “geometria Aurea” ai dati storici ed alle presenze archeologiche del “paesaggio archeologico di potere” del circondario fra le vallate dei fiumi Platani, Torto e Salso, alle sparse notizie lasciateci da Diodoro Siculo proprio sulla descrizione di come doveva essere composta quella Tomba-Tempio con sovrapposti i locali di un Santuario. Parte importante dell’intervento è dedicata alle tracce del suggestivo rito di “trasfigurazione luminosa” che avviene al mezzogiorno solare nei giorni del Solstizio d’Estate sotto la lama di luce che penetra dall’oculo in alto dell’ambiente a thòlos, autentica “architettura sacrale dell’invisibile” come la chiama l’architetto Montagna e che rimanda ad analogo fenomeno visivo nei Nuraghe della Sardegna.
Conclude il professore Montagna: “Non è fuor di luogo ricordare che per molto di meno il sito similare di Risco Caido Artenara nell’isola di Gran Canaria, anche meno monumentale della nostra Gurfa, dal 2019 è dichiarato Patrimonio UNESCO, mentre da noi ancora ci si attarda su discussioni superate dall’evidenza dei fatti. In attesa dei dati sulla datazione CNR di campioni materiali in corso, è arrivato il momento della piena valorizzazione dei nostri ipogei megalitici, per farne volano di sviluppo del territorio di tutto l’entroterra siciliano interessato alla attestata ma perduta ‘Architettura di Tradizione Dedalica’ dalle ricerche dell’archeologo Giacomo Caputo. Come ininterrottamente abbiamo fatto in questi anni con l’azione intrapresa dal volontariato, in particolare proprio a supporto dell’ipotesi, verificata agli equinozi ed ai solstizi, che la nostra ‘thòlos’ sia un formidabile ‘strumento architettonico’ per la misurazione, progettata e costruita, del Tempo Cosmico. Cioè: un sofisticato ipogeo, Santuario/Tomba/Tempio protostorico di rilevanza mediterranea. Anche per il confronto stimolante, per esempio, fra i nostri fenomeni di epifania luminosa e quelli simmetrici verificabili al Pantheon di Roma o presso gli edifici cerimoniali della Villa Adriana di Tivoli, che ha in corso di studio l’archeologa Marina De Franceschini”.