Termini Imerese, la Giunta Comunale avalla le richieste dell’AdSP sul porto e condanna la città al degrado

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Con Deliberazione della Giunta Comunale n. 49 del 14 marzo 2022 l’Amministrazione di Termini Imerese ha compiuto un ulteriore passo.

verso la definitiva resa alla volontà dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale presieduto dal dott. Pasqualino Monti. Nei fatti la Giunta Comunale ha avallato completamente le richieste dell’AdSP, da un lato, la certezza di uno “sviluppo del traffico merci contenitori e ro.ro …….” in cambio, di una promessa di “realizzazione di un porto turistico ad elevata qualità e capacità, sinergico con la cantieristica,…..”. In pratica è il via libera definitivo all’arrivo quotidiano di più 600 TIR al giorno senza i benefici economici per la comunità se non il degrado: praticamente è stato definitivamente spostato a Termini il traffico pesante di Palermo, Il porto turistico, sempre che verrà realizzato, non si troverà a ridosso del centro storico come avviene in tutti i luoghi dove esistono, ma sorgerà in un’area marginale per dare il “contentino” ai sempliciotti della città che continuano a credere in un futuro sostenibile. Non sarà sicuramente l’epicentro di uno sviluppo turistico: batosta definitiva  per chi puntava sull’arrivo di visitatori per rivitalizzare l’economia cittadina. Purtroppo siamo stati condannati all’abbandono e lentamente diventeremo la pattumiera del Mediterraneo.
Purtroppo per avere coscienza dei danni che deriveranno da queste scelte è necessario un certo tempo e molti di coloro che li hanno avallati saranno probabilmente fuori dalla scena politica e dimenticati, e nessuno pagherà per le decisioni odierne che bolleranno in maniera negativa gli anni a venire. Potremmo quasi affermare che questa città è segnata dalla sfortuna: quando arrivano i momenti delle grandi scelte si ritrova sempre con amministratori che non sono all’altezza della situazione.
A tradurre, o meglio spiegare “in soldoni” la scelta della Giunta Comunale è il Comitato Città Porto per un futuro sostenibile nel suo comunicato stampa.
“Piattaforma logistica Intermodale” – I stralcio 36 milioni:

  • I lotto Area Tecnica a supporto della nautica da diporto. Importo 14 milioni di euro. “L’intervento è dedicato all’adeguamento strutturale dei piazzali operativi esistenti……. L’area sarà dotata di bacino di alaggio e varo a servizio della nautica da diporto……”.
  • 2 lotto – Rafforzamento Terminal Contenitori. Importo 8 milioni di euro. “L’intervento prevede l’acquisto di impianti e attrezzature per la movimentazione dei contenitori di ultima generazione a basso impatto ambientale, identificati già da progetto in due Gru idrauliche mobili per porti e offshore, ……….da collocarsi nell’area della banchina di Riva”
  • 3 lotto – Infrastrutture per la Logistica nautica da diporto molo sottoflutto. Importo 14 milioni di euro. “Si prevede di realizzare la rettifica della banchina, completandone la funzionalità con bitte, passacavi e dotazioni ai sensi delle normative vigenti e di una moderna ed innovativa struttura destinata ad ospitare servizi alla persona e logistica alle imprese”

“Costruzione di un Terminal – ingresso sud hub portuale” – Importo 3 milioni di euro.

  • L’edificio sarà in adiacenza all’ingresso sud dell’hub portuale…..”

Questo significa spendere milioni di denaro pubblico per:

  • fare finta di creare il porto turistico, migliorando e rettificando la banchina di sottoflutto dove oggi, di fatto, si trovano i pontili galleggianti per la nautica da diporto;
  • assegnare l’intera banchina di riva, e parte del molo trapezoidale, al traffico container, alle merci rinfuse e alle ecoballe di rifiuti.
  • soddisfare tutte le richieste dell’AdSP (supinamente avallate dall’Amministrazione Comunale) che, ostinatamente, si è rifiutata di attuare lo sviluppo del porto commerciale, là dove era previsto dal vigente PRP, ossia a Sud del porto, lontano dal centro storico e dal parco termale.

E’ falso dire, o immaginare, che questo sia l’unico modo di spendere i 36 milioni di euro. Anzi, questo è il modo più contorto e, per certi versi, più ambiguo. Contorto e ambiguo perché, ancora oggi, la proposta dell’AdSP (avallata dall’Amministrazione Comunale), risulta difforme al vigente PRP e quindi al momento  illegittima.

Ma anche dopo l’eventuale approvazione del DPSS, dovrà sottostare ad una nuova progettazione e, comunque, ad una nuova procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), i cui esiti non sono di norma certi.

Di contro, sarebbe stato non solo legittimo, e conforme al PRP, ma anche confacente alle aspettative di migliaia di cittadini, che in questi mesi hanno manifestato in difesa della salute pubblica, dell’ambiente, del turismo termale, del porto turistico a ridosso del centro storico; senza, tuttavia, rinunciare allo sviluppo sostenibile del traffico commerciale a sud del porto, spendere i medesimi 36 milioni di euro nel seguente modo:  

1 lotto, per realizzare quanto da esso previsto nella metà a nord della banchina di riva, in relazione col porto turistico;

2 lotto, per realizzare quanto da esso previsto nel molo di sottoflutto, compresa la rettifica della banchina;

3 lotto, per realizzare lo sporgente di riva per il porto turistico a nord, a ridosso del parco termale, del centro storico e della spiaggia, creando un quartiere d’acqua attrattivo per la città e sinergico col porto turistico;

Solo in questa maniera si sarebbe potuta avere la garanzia che il porto turistico fosse realizzato nella sua interezza, senza alcun bisogno di “Atti di fede” rivolti all’Adsp, che già in passato ha negato quanto promesso col protocollo d’intesa siglato nel 2007, col quale il Comune cedeva il porto e la propria progettualità all’Autorità portuale.
Nei prossimi giorni la questione sarà oggetto di deliberazione da parte del Consiglio Comunale.
A tale riguardo abbiamo rivolto un appello a tutti i consiglieri, affinché si possa scongiurare un tale, irreparabile, errore, assumendo le necessarie responsabilità che ad essi competono.
Verrà accolto l’appello? C’è ancora qualche speranza? o prevarrà anche in Consiglio Comunale la politica delle scelte “calate dall’alto”.
Con amarezza constatiamo che, ancora una volta, questa Amministrazione Comunale, malgrado i reiterati appelli rivolti dal Comitato Città Porto, ha preferito la strada della “chiusura” e delle scelte “imposte”, non tenendo conto in alcun modo delle istanze che provengono direttamente dalla volontà di numerosissimi cittadini.
Riteniamo che tale atteggiamento, arrogante, sia da considerare inaccettabile e ci riserviamo di attivare ogni idonea iniziativa in difesa della città e del suo futuro”.