All’Università di Palermo un ciclo di seminari su parole, formazione e memoria. Si inizia con Alessandra Carnaroli, Ilaria Grasso e Anna D’Elia

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Si intitola “Le parole che ho sempre voluto. Dialoghi su lingue, formazione, memoria

il ciclo di seminari delle cattedre di Istituzione di Linguistica e di Didattica dell’italiano dell’Università di Palermo promosso dal docente Vincenzo Pinello in collaborazione con il Laboratorio “Somiglianze”.

Il ruolo della parola tra memoria e urgenza del presente nei processi formativi, sarà affrontato con lo sguardo sulla persona e sulla società, in una prospettiva che comprende sia i domini sociali che i contesti interazionali del quotidiano.

Dodici donne, poetesse, scrittrici, critiche letterarie, giornaliste, a confronto con gli studenti dell’Università di Palermo, svilupperanno il tema proprio a partire dalle loro esperienze personali, comunitarie e professionali.

Si inizia il 12 marzo alle 9:30, con Alessandra Carnaroli (nella foto), da poco in libreria con la nuova raccolta poetica di grande successo 50 tentati suicidi più 50 oggetti contundenti pubblicata nella storica collana ‘bianca’ Einaudi. Il dialogo con Carnaroli muoverà da Primine, libro del 2017 dove emergono forti i segni dell’esperienza dell’insegnante-poeta.

Ilaria Grasso e Anna D’Elia  ragioneranno  intorno al tema “Traduzione e poesia come dialogo” nell’incontro fissato per il 19 marzo. Grasso, rivelatasi con la caustica raccolta poetica Epica quotidiana, adesso in libreria con Pentax k1000. Poesie per Letizia Battaglia, è anche attivista nei movimenti per i diritti dei lavoratori precari. Anna D’Elia da oltre trent’anni traduce per l’editoria italiana i grandi autori francesi, classici e contemporanei.

Si riprende a ottobre con Alessandra Sciurba, ricercatrice, autrice di Le parole dell’asilo: un diritto di confine, portavoce di Mediterranea Saving Humans  e Franca Mancinelli, tra le voci più intense della poesia contemporanea (Tutti gli occhi che ho aperto, Marco y Marcos, il suo ultimo libro).

Ma molto ricco anche il carnet dei successivi appuntamenti seminariali: Vanessa Ambrosecchio, insegnante scrittrice, in libreria con Tutto un rimbalzare di neuroni, romanzo testimonianza dall’universo scuola ‘a distanza’ che si sta imponendo tra la critica e i lettori; Noemi De Lisi, un libro di poesia-prosa alle spalle, un romanzo in uscita e i suoi racconti nei migliori siti di settori.

Poi i seminari con Gisella Blanco (Melodie di porte che cigolano il suo apprezzatissimo debutto poetico, vicedirettrice di “Le città delle donne”,  collabora come critico con “Atelier Poesia”), Margherita Ingoglia (poetessa, studiosa e blogger molto attiva, fondatrice del noto spazio di critica e letteratura “Fimmina che legge”), Katia Tamburello (insegnante di italiano a Ginevra, in questi giorni in libreria con Ti aspetto sotto casa mia a Ginevra e dintorni. Sette storie di donne (stra)ordinarie che vivono nella città elvetica).

Chiudono la rassegna due potenti voci poetiche: Anna Maria Bonfiglio, Di tanto vivere il suo ultimo libro, apice di una vastissima produzione in versi e in prosa; Cetta Brancato della cui opera vanno qui ricordati perlomeno Requiem a due voci (La Vita Felice) e Canto per Francesca, struggente monologo ispirato alla vita e alla morte di Francesca Morvillo.

I seminari saranno trasmessi su piattaforma Teams dell’Università di Palermo.