Da luogo dimenticato ad incubatrice di idee e cultura: la nuova vita di Villa Adriana-Bordonaro a Palermo

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Villa Statella Spaccaforno Bordonaro, meglio nota come Villa Adriana, è una delle sontuose residenze di villeggiatura fatte costruire dalla nobiltà feudale siciliana nel XVIII secolo.

Nel 1750, anno della sua costruzione, la dimora vantava una posizione magnifica e panoramica, immersa com’era tra campagna e mare, con una veduta sicuramente mozzafiato sul golfo di Mondello.

Anche Villa Adriana, come tante altre prestigiose dimore appartenute a famiglie un tempo blasonate ma irrimediabilmente decadute, ha vissuto un lento, inesorabile oblio. Per decenni, l’edificio è stato abitato dalle Suore Francescane dell’Eucaristia le quali, recentemente, ne hanno affidato la gestione alla cooperativa sociale onlus “Sicilia Isola dei Tesori”. Grazie a questa intelligente iniziativa, il prezioso scalone monumentale di Villa Adriana ha nuovamente consentito a visitatori ed appassionati l’accesso al piano nobile dell’edificio per ammirare la solenne enfilade di sale e saloni riccamente affrescati.

La passione e l’impegno di Giacomo Callari, presidente della cooperativa nonché collezionista d’arte, mecenate e scopritore di talenti, hanno in poco tempo trasformato un luogo inaccessibile e dimenticato dal mondo, qual era Villa Adriana-Bordonaro, in vero polo culturale.

L’apertura al pubblico del “Museo della sicilianità”, proprio negli spazi della ritrovata Villa Adriana, rappresenta senza ombra di dubbio il momento propulsivo della rinascita della dimora storica.

Il “Museo della sicilianità”, progetto coltivato e realizzato dal Callari, racconta la storia della nostra isola in chiave artistica e con scopi didattici: arte ed artigianato si prestano magnificamente alla narrazione di fatti di cronaca, tradizioni popolari, usi e costumi, miti e leggende. Le vicende di grandi uomini e donne di Sicilia si intrecciano con i saperi arcaici di un popolo storicamente multietnico e multiculturale, con continui rimandi letterari e culturali.

La collezione di quadri e sculture che hanno dato vita al “Museo della Sicilianità” di Villa Adriana-Bordonaro, ha la capacità di far vivere un emozionante racconto in chiave satirica di usi, costumi, personaggi e storie siciliane. La quadreria del “Museo della Sicilianità” presenta opere di altissimo pregio; tra i tanti artisti siciliani, giusto per citare qualche nome, spiccano Renato Guttuso, Bruno Caruso, Gianbecchina.

Le sale del “Museo della Sicilianità” si susseguono in una girandola di colori, spunti, reminiscenze e nomi evocativi. Il percorso ha inizio dalle sale “Per conoscere e per non dimenticare”, dedicate alle vicende ed ai personaggi che hanno fatto la storia della Sicilia. Qui trova il suo spazio adeguato una serie di sculture coloratissime, argute, molto spesso satiriche, che rappresentano i grandi protagonisti siciliani del passato e del presente. Si va da Archimede di Siracusa, il grande scienziato, ai sovrani normanni e svevi quali Ruggero II, Costanza d’Altavilla e Federico II, lo “Stupor Mundi”. Vengono ricordati personaggi quali i Beati Paoli e la Vecchia dell’aceto, resi noti dai romanzi storici di Luigi Natoli. La grande letteratura siciliana è ricordata dalle raffigurazioni di Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri. Non mancano personaggi come Vincenzo Bellini e Renato Guttuso. Nella rappresentazione plastica delle luci e delle ombre di Sicilia, un ruolo fondamentale è rappresentato dai due eroi siciliani per antonomasia, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, effigiati in un abbraccio solidale e fraterno. Le grandi opere pittoriche esposte nelle medesime due sale rappresentano, con vigore plastico ed in un turbinio di colori, temi quali le battaglie tra cristiani e saraceni o le battaglie tra garibaldini e truppe borboniche. Non mancano eventi di grande importanza religiosa, come l’amato Festino di Santa Rosalia, o rappresentazioni di luoghi frequentati da secoli, come il mercato storico di Ballarò; il tutto, sempre in chiave satirica. Altre sale del museo sono “Sicilia laboriosa” e “Sicilia è femmina”. All’interno della prima si dà ampio spazio alla rappresentazione delle tradizioni arcaiche riguardanti il lavoro e la produzione. Vengono ricordate le antiche tecniche agricole, legate alla mietitura e al raccolto, così come si rappresentano momenti quali la vendemmia, la panificazione e la pesca del tonno. Nella sala “Sicilia è femmina” viene rappresentato l’universo femminile: grazia e bellezza ma anche forza e carattere della donna siciliana.

Il “Museo della Sicilianità”, posto all’interno degli scenografici spazi di Villa Adriana, ha suscitato un grande interesse; molte sono state le iniziative che hanno visto in azione storici dell’arte e guide turistiche specializzate. Queste visite guidate, condotte con puntuale professionalità e molto partecipate da un pubblico attento, hanno svelato le tante opere del museo, nonché le bellezze artistiche ed architettoniche di Villa Adriana, generando stupore e interesse.

Sarà anche per questo che dalla fervida immaginazione di Giacomo Callari è scaturito un nuovo progetto, un approccio alla conoscenza del “Museo della Sicilianità” e delle vicende storico-artistiche di Villa Adriana in una chiave sinora inedita, una proposta semplice e allo stesso tempo esaltante.

Il progetto parte dal presupposto che anche Villa Adriana, come la maggior parte delle dimore storiche sopravvissute al degrado, all’abbandono e al dissesto economico, dalla sua riapertura offre i propri spazi ad eventi non solo culturali ma anche mondani e conviviali, matrimoni inclusi.

Perché dunque non offrire a chi sceglie Villa Adriana per il proprio matrimonio o per il proprio evento di altro genere una vera e propria esperienza narrativa, ovvero una visita guidata del museo all’interno dei saloni, una chiave di lettura storico artistica dei magnifici affreschi, delle allegorie e delle rappresentazioni?

Provate ad immaginare: un elegante evento, in un contesto come solo una dimora storica può offrire; un’atmosfera raffinata e di classe, con ospiti che potranno fruire della visita guidata della villa che li ospita e che potranno immergersi nella storia antica e contemporanea della Sicilia, grazie alle oltre 700 opere esposte nel “Museo della Sicilianità”. Il connubio tra la forza dirompente delle opere del “Museo della Sicilianità” e l’eleganza senza tempo dei saloni di questa magnifica villa settecentesca, potrà dare un tocco unico alla festa, all’evento.

Nel caso di un matrimonio, ad esempio, gli sposi che sceglieranno la raffinata eleganza di Villa Adriana-Bordonaro come perfetta cornice del loro giorno più bello, potranno vivere insieme ai loro ospiti un’esperienza unica. La visita guidata consentirà a tutti i partecipanti all’evento, di entrare pienamente in sintonia con la forza evocativa del “Museo della Sicilianità”e con l’energia della dimora, espressa in suggestivi affreschi dal contenuto ermetico. A ben guardare, il dilagante simbolismo presente nella dimora storica, incarna pienamente quella straordinaria stagione dei lussuosi salotti culturali, in cui grandezza, forza e potere erano veicolati attraverso codici esoterici. La storia antica di Villa Adriana-Bordonaro racconta di logge massoniche e codici segreti per iniziati. Tra torri, montagne, colonne, piramidi, specchi, scudi e altri simboli, i suggestivi affreschi di Villa Adriana-Bordonaro potranno offrire quel pizzico di mistero antico che completerà l’esperienza del matrimonio in Villa, sublimandola.
Anna Maria Alaimo