Termini Imerese, al via la gara per realizzare l’Interporto

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Al via la gara per realizzare l’Interporto a Termini Imerese. Sembra che stavolta la Regione siciliana faccia sul serio.

Ad assicurare che questa è la volta buona è l’Assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, che domani, lunedì 6 dicembre, alle ore 12 sarà in visita all’Interporto di Catania, negli uffici del Polo logistico situato nella zona industriale etnea. L’esponente del governo Musumeci incontrerà il nuovo amministratore unico della Società interporti siciliani Giuseppe Salonia e la dirigenza della struttura, per fare il punto sulle priorità dei prossimi mesi, tra cui il completamento del polo intermodale per lo scambio delle merci gomma-ferro e avviare la gara per la realizzazione dell’Interporto a Termini Imerese di cui si parla da più di trent’anni e che dovrebbe essere la più grande infrastruttura della Sicilia occidentale L’opera, almeno nelle intenzioni dei progettisti,  dovrebbe servire a mettere in collegamento lo scalo ferroviario, l’autostrada, il porto, uno snodo fondamentale per la logistica, per abbattere le distanze da coprire su gomma, in nave, su rotaia, in aereo.
Gli obiettivi perseguibili con la realizzazione dell’Interporto di Termini Imerese sono, tra gli altri:
-razionalizzare i processi di raccolta e distribuzione delle merci, con l’utilizzo di tecniche intermodali;
-concentrare gli investimenti per fornire una vasta gamma di servizi con elevati standard di qualità, orientati al cliente ed al prodotto, capaci di generare valore aggiunto derivante dall’introduzione dell’intermodalità nell’intera catena logistica;realizzare un’infrastruttura a servizio delle aree di produzione e di consumo della Sicilia occidentale, servita dalle principali infrastrutture stradali, ferroviarie e portuali e strettamente integrata con l’Area di Sviluppo Industriale (ASI) di Palermo;
-garantire la combinazione dei carichi per successive operazione di trasporto e di inoltro ad altre aree di scambio (hub and spoke), come ad esempio il Nord Europa e verso i porti del Mediterraneo;
-sviluppare il trasporto ferroviario mediante il potenziamento del trasporto intermodale e delle infrastrutture ad esso connesse e supportare lo sviluppo del trasporto Ro-Ro;
-contribuire, coerentemente agli indirizzi dei principali documenti di programmazione europei, nazionali e regionali in materia di trasporti, alla riduzione dei livelli di mobilità stradale delle merci;
-ridurre i costi di trasporto delle merci.
Le idee sembrano buone, vedremo. Dopo tante promesse non mantenute sulla infrastruttura che dovrebbe sorgere nell’area industriale, le perplessità sono d’obbligo.