Isnello, il GAL Hassin rischia di chiudere: appello alle istituzioni per salvarlo

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Il prestigioso GAL Hassin di Isnello rischia di chiudere. La struttura non può reggersi fidando solamente sulle esigue somme che provengono dai visitatori paganti.

Necessita di un adeguato supporto finanziario di base stabile, per continuare a operare e avviare progetti di ricerca astrofisica. Vi è “una aspettativa di vita” di un anno, scrive il Presidente della Fondazione Giuseppe Mogavero (nella foto). In mancanza di attenzioni concrete da parte delle istituzioni e della politica, l’unica alternativa sarà la chiusura
E’ stato proposto un appello inviato alle più alte cariche dello Stato e della Regione Siciliana per non far morire il GAL Hassin. Tra i primi firmatari prestigiosi nomi della scienza e della cultura tra cui Michel Mayor, Premio Nobel per la Fisica 2019. Un appello per non far perdere quel patrimonio di cultura, di conoscenze, di relazioni internazionali, e non vanificare le ingenti risorse finanziarie pubbliche già impegnate.
Ecco il testo integrale del documento.

La Scienza e la Cultura scendono in campo Prestigiosi nomi della scienza e della cultura sono tra i primi 100 firmatari dell’appello inviato dal Presidente del GAL Hassin Giuseppe Mogavero al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, alla Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, al Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, alla Ministra per il Sud e la coesione territoriale Maria Rosaria Carfagna, al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè.
Tra i sottoscrittori spiccano Michel Mayor, Premio Nobel per la Fisica 2019, Silvia Rosa Brusin, giornalista scientifica RAI, Roberto Battiston, Professore di Fisica sperimentale Università di Trento, già Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Piero Bianucci, scrittore, giornalista scientifico (editorialista a “La Stampa”), Franco Foresta Martin, geologo, giornalista scientifico – già redattore scientifico e ambientale del Corriere della Sera, Ricercatori e Direttori di Osservatori astrofisici dell’INAF, Responsabili di progetti di ricerca nazionali e internazionali, l’industria (tecnologi spaziali) ma anche il Generale Giorgio Piccirillo, ex Capo di Stato Maggiore dell’Arma dei Carabinieri, Docenti universitari, uomini di cultura come Franco Arminio o Antonio Presti, ricercatori e importanti nomi della medicina, artisti musicali come Antonio Sottile, Lello Analfino, Giuseppe Milici, Pietro Adragna, Francesco Buzzurro o il cantante lirico Carmelo Corrado Caruso.
E poi le Scuole. Tantissimi ragazzi, 50 mila, dal 2017 al febbraio 2020 (quando si è dovuto interrompere il tutto a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19) hanno visitato il GAL Hassin, guidati da astrofisici in percorsi didattici entusiasmanti e di grande interesse.
Sul fronte della Ricerca scientifica il GAL Hassin partecipa a importanti progetti internazionali e collabora con il Minor Planet Center (Harvard, Massachusetts), con l’International Asteroid Warning Network (Università del Maryland), con l’Observatoire de la Côte d’Azur (Nizza) e con DLR (Deutsches Zentrum für Luft und Raumfahrt) di Berlino nell’ambito della ricerca sui corpi minori del Sistema Solare e Near-Earth Object (NEO, asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra).
Nell’ambito della ricerca sui pianeti extrasolari partecipa al progetto ExoClock, preparatorio alla missione spaziale ARIEL (Atmospheric Remote-Sensing Infrared Exoplanet Large-survey), dimostrando una notevole capacità di attivare collaborazioni scientifiche di alto livello. I risultati ottenuti in questi settori di ricerca sono già molto lusinghieri.
Ma molto di più e meglio si potrà fare con il Wide-field Mufara Telescope (WMT), un telescopio innovativo e prototipo mondiale, già installato sulla cima di Monte Mufara (Madonie) e in fase di collaudo. L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) collocherà a breve, sempre su Monte Mufara, il suo telescopio, uno strumento di nuova concezione e anch’esso un prototipo mondiale, denominato NEOSTEL FLY-EYE.
Tantissimi i riconoscimenti, le manifestazioni di interesse e le credenziali di qualità dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Agenzia Spaziale Europea (ESA), Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Università di Tübingen, NASA, ONU. Tante le personalità scientifiche di grandissimo rilievo che sono stati presenti al GAL Hassin (i premi Nobel per la Fisica George F. Smooth e Michel Mayor, l’astronauta Paolo Nespoli e tantissimi altri, qualificatissimi nomi indiscussi per competenza e valore come Giovanni Bignami, Nicolò D’Amico, Margherita Hack, Corrado Lamberti, Marcello Coradini, solo per citarne alcuni).
Ma il GAL Hassin è anche un esempio più che virtuoso di finanziamenti pubblici spesi bene, capace ancora di muovere economie sul territorio allargato.
Bene. Tutto questo patrimonio di cultura, di conoscenze, di relazioni internazionali rischia oggi di andare perduto. Vi è “una aspettativa di vita” di un anno. Il GAL Hassin non può reggersi fidando soltanto sulle esigue somme che provengono dalla bigliettazione degli ingressi. Necessita di un adeguato supporto finanziario di base stabile almeno su medio termine, per continuare a operare e avviare progetti importanti di ricerca astrofisica, visto che finora ha dimostrato di saperlo fare. In mancanza di attenzioni concrete da parte delle istituzioni e della politica, l’unica alternativa sarà la chiusura, vanificando, oltre tutto, le ingenti risorse finanziarie pubbliche già impegnate.
Verrà a mancare un formidabile presidio di cultura nella nostra Regione. Si ebbe a dire il giorno della sua inaugurazione: il GAL Hassin è nato come operazione di cultura e di conoscenza, contro la diffusa ignoranza ed è la nostra lupara contro la mafia.
E verrà a mancare, perduta per sempre, una occasione unica e irripetibile per la Regione Siciliana. Dietro la realtà del GAL Hassin vi è una storia di grandi passioni, di sofferenze e di difficoltà inimmaginabili, di impegni resi in maniera gratuita e senza tener conto di appartenenze “politiche”, di relazioni nazionali e internazionali costruite. E non sarà per niente facile riprendere questo ragionamento.
Si avvia la sottoscrizione nazionale dell’appello, rivolto ai massimi rappresentanti delle Istituzioni perché ciascuno, per le proprie competenze, intervenga per salvare il GAL Hassin e così evitare che un Centro di eccellenza che promuove la Cultura e la Ricerca Scientifica sia costretto a chiudere. Per sottoscrivere: sul sito galhassin.it.
Nel sito web vi è il testo dell’appello e l’elenco dei primi 100 sottoscrittori.
Il Presidente della Fondazione GAL Hassin
Dott. Giuseppe Mogavero

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