Caltavuturo, Vescovo di Cefalù “rimprovera” la confraternita di San Calogero e valuta provvedimenti disciplinari. I confrati: abbiamo agito nel rispetto delle norme

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Lunedì 5 luglio la Curia Diocesana di Cefalù ha diramato una nota nel proprio sito internet in cui “rimprovera” la confraternita di San Calogero (che ha appena festeggiato un secolo di esistenza) per aver agito in piena autonomia,

senza nessuna autorizzazione da parte della Cancelleria della Curia diocesana in merito alla festività che cade la prima domenica di luglio. Inoltre la S.E.R. Mons. Vescovo sta valutando un eventuale provvedimento disciplinare nei riguardi della predetta Confraternita e ricorda le disposizioni circa la ripresa graduale delle Sante Messe riportando anche gli articoli. Le notizie alla Curia cefaludese saranno arrivate distorte così come le immagini circolate sui social.
Non c’è stata alcuna processione e la confraternita ha offerto al Parroco quella collaborazione utile per la buona riuscita delle Feste religiose in un contesto di sobrietà ed essenzialità. La traslazione dalla madrice (Chiesa madre) alla piazza del Convento del santo sulla “vara” non può essere considerata una processione e non può avvenire senza la spinta delle persone (avremmo gridato al miracolo!). Per muovere il fercolo nelle stradine di paese, fatte da ripide discese e ardue salite, è necessario l’ausilio di molti confrati che (come si può vedere dalle immagini sui social) erano perfino scortati dai carabinieri; inoltre nessun fedele era al seguito del santo.
I caltavuturesi e in particolare la confraternita di San Calogero hanno agito nel rispetto delle norme anti covid-19 e non meritavano questa gogna. Il perdono è uno dei punti cardine della cristianità e sia il Vescovo che i cittadini caltavuturesi riusciranno a risolvere questo malinteso: Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi” (Colossesi 3,13).
Riccardo Rizzitello