Termini Imerese, inchiesta “Voto Connection”, prosciolti in 58 perché “le intercettazioni erano inutilizzabili”

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Depositato il dispositivo con cui Il GUP del tribunale di Termini Imerese Valeria Gioeli ha prosciolto 58 persone e ne ha rinviato a giudizio 17 persone.

L’inchiesta per voto di scambio che avrebbe interessato le elezioni regionali del 2017 e alcune elezioni amministrative dello stesso anno, aveva accertato anche reati contro la pubblica amministrazione come quello di turbativa d’asta. Inizialmente gli indagati nell’indagine denominata “Voto Connection” erano 87.
Ma perché gli indagati sono stati prosciolti? La sentenza della Cassazione del 2020 vieta l’uso di intercettazioni disposte in procedimenti diversi e di fatto ha compromesso l’indagine sul voto di scambio determinando il proscioglimento di gran parte degli imputati accusati di compravendita di voti. Hanno retto al vaglio del GUP solo ipotesi di reati “minori”.
Quelle conversazioni telefoniche, erano state già utilizzate in un altro procedimento sui “furbetti del cartellino”. Per valersi di quei dialoghi registrati che parlavano di voti pilotati la Procura della Repubblica di Termini Imerese avrebbe dovuto chiedere le autorizzazioni, cosa che non fece. E questo ha portato al proscioglimento della maggior parte degli indiziati, senza poter accertare la loro colpevolezza o meno.
Tutto è partito dalle ultime elezioni regionali e sfociato poi nelle presunte anomalie relative soprattutto alle elezioni comunali di Termini Imerese. Secondo l’accusa un giro di favori in cambio di voti venuto fuori da intercettazioni e riscontri dei carabinieri: da posti di lavoro al trasferimento in altre sedi di impiego, sino al superamento della selezione di accesso a una facoltà universitario a numero chiuso.
Durante il lockdown, per accogliere indagati e avvocati nel rispetto delle regole sul distanziamento la presidenza del Tribunale di Termini Imerese aveva affittato il teatro Eden per lo svolgimento dell’udienza preliminare.
Il GUP di Termini Imerese Valeria Gioeli ha deciso il proscioglimento dalle accuse di voto di scambio per 58 indagati e ne ha  rinviati a giudizio 17 per reati diversi dal voto di scambio. Sono: Salvatore Caputo, Michele Galioto, Agostino Rio, Francesco Giunta, Fabio Maciocia, Angelo Scaglione, Antonino Butera, Liborio Pusateri, Salvatore Cammarata, Teresa Macaluso, Gioacchino Orlando, Giuseppe Ferrarello, Santo Barreca, Anselmo Placenti, Salvatore Ferraro, Vincenzo Sillitti, Giuseppe Campagna.
Nella foto Totò Cuffaro, uno dei prosciolti eccellenti.