Appello per la rinascita dell’arte (non solo sacra)

1
92

Gli uomini hanno bisogno di comprendere che senza architetti non possono realizzare luoghi abitabili. Gli architetti hanno bisogno di comprendere che se non creano luoghi abitabili le loro opere sono astruserie disumane.

Le avanguardie artistiche del Novecento hanno elaborato un metodo di progettazione falsamente taumaturgico, luciferino, elitario, spiritualista.
L’architettura tradizionalista nasce come reazione, ma in realtà si basa su presupposti gnosticheggianti molto simili.
Il fai da te favorito dalla facilità di costruzione offerta dal calcestruzzo armato (i mastri di una volta dovevano misurarsi con le difficoltà della stereotomia) complica ulteriormente le cose.
In tale panorama brilla l’esempio di Antoni Gaudí i Cornet. Un vero e proprio antidoto ai veleni della modernità immanentista.
Se verrà canonizzato, gli artisti avranno ancora più chiaro un modello di genio creativo capace di tradurre in bellezza tre presupposti:
– Dio creò l’uomo affinché lavorasse e custodisse il creato;
– l’armonia è stata infranta dal mistero dell’iniquità;
– Gesù Cristo ha attirato a Sé, sulla Croce Redentrice, tutte le cose.
Su questi presupposti si può realizzare un’architettura senza aggettivi. Paradossalmente si può ottenere – nel senso corretto dell’espressione – un’architettura senza architetti, senza quella caricatura della creatività che è il progetto demiurgico. Si può evitare la pratica del concorso. Si può sviluppare una nuova cultura architettonica diffusa che consenta di affidare ad esperti del grande libro della natura il compito di continuarne l’opera anche nell’artificio.
Ciro Lomonte
architetto

https://www.academia.edu/23219088/Antoni_Gaud%C3%AD_scienza_arte_e_natura_come_linguaggio_della_fede

1 COMMENT

  1. Se l’arte non recupererà un rapporto autentico con la dimensione del sacro, si ridurrà sempre più a puro esercizio intellettualistico!

Comments are closed.