Presidente Musumeci, perché nomina figure apicali di stretta collaborazione riconducibili all’area della sinistra?

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Da elettore di centrodestra e portatore di voti di lungo corso, in tutte le competizione elettorali europee, nazionali, regionali e locali, quindi compresa la campagna elettorale dove abbiamo raggiunto il successo con la Sua elezione, gradirei capire,

attraverso una risposta pubblica, i motivi che l’hanno spinta alla nomina delle seguenti figure apicali di stretta collaborazione, riconducibili all’area della sinistra-sinistra:
Antonio Candela – ex Coordinatore dell’emergenza Coronavirus in Sicilia
Aurelio Angelini – Presidente della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale – Via Vas” della Regione Siciliana.
Renato Costa – Capo task force anti Covid
Michela Giuffrida – Portavoce del Presidente della Regione Siciliana.
Da notizie di stampa apprendiamo, del Suo orientamento a nominare presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa, l’ex on. Michele Cimino ed attuale presidente dell’AMAT.
Le ricordo che il sig. Cimino alle regionali sosteneva, con la sua candidatura e la lista Sicilia Futura, il candidato presidente Prof. Micari, espressione del centro sinistra, e alle comunali del 2017 il Sindaco Orlando, punto di riferimento della maggioranza statalcomunista che dal 2002 governa la città di Palermo, facendo il bello e cattivo tempo.
Possibilmente, per uno come Lei che in giunta ha un Vice Presidente di nome Gaetano Armao, già assessore del Governo Lombardo Quater, governo ribaltonista e rimpastato con il centrosinistra dell’on. Cracolici, queste sottigliezze possono sfuggire, perché ritenute impropriamente irrilevanti.
Non vorrei che Lei sostituisca il teorema dell’ideologia grillina “uno vale uno”, con “uno vale l’altro” ed inaugura ufficialmente un nuovo modo di fare politica, andando in contrasto con la Sua storia personale che teoricamente non dovrebbe permettere certe sbavature, dove il nero è nero e il bianco è bianco.
Assumere un comportamento del genere è veramente grave, perché demotiva tante persone che credono in una politica alternativa alle ideologie massimaliste-comuniste, e che con le Sue nomine non ha fatto altro che rinvigorire, legittimando quel comportamento radical chic, spocchioso, schizzinoso, insopportabile, di una manifestata superiorità, tipica delle comunità dei sinistrati, che di fatto non esiste. Queste sono ideologie e comportamenti non dico che andrebbero sradicate, perché molto forte e radicale come pensiero, ma quanto meno contrastate, ma sicuramente non vanno valorizzate.
A noi elettori, simpatizzanti e militanti di centro destra, cioè quelli che neanche sotto tortura voteremmo mai a sinistra, ne ci troverà dietro una porta di un assessorato o segreteria di partito a mendicare ruoli ed incarichi, non può farci vivere in una condizione di perenne frustrazione, di stare all’opposizione sempre, ovunque e comunque anche quando si vince.
Caro Presidente, Le ricordo che Lei non ha vinto da solo e quindi non può godere di quell’autonomia universale di scelte, indipendentemente dalla qualità delle scelte, fregandosene totalmente degli elettori che gli hanno dato la possibilità di ricoprire la carica più importante della regione Sicilia, alla quale sicuramente non hanno contribuito al Suo successo i sigg. Cimino, Costa, Angelini e il capolavoro dei capolavori delle scelte, la portavoce Michela Giuffrida, ex Europarlamentare del Gruppo Alleanza progressista di Socialisti e Democratici.
Se Lei aveva intenzione di flirtare con la sinistra, non ultimo il suo apprezzamento al Ministro della Salute Speranza, a mio avviso uno dei maggiori responsabile della mala gestione della pandemia, doveva dirlo in modo chiaro ai potenziali elettori all’atto della Sua candidatura e in campagna elettorale.
E mi rifiuto di pensare che l’assunzione di certe scelte maturino, per mantenere in vita una maggioranza fragile, incapace di governare, tanto incapace da assegnare la delega dell’assessorato agli Enti Locali a Marco Zambuto, punto riferimento, guarda caso, sempre di maggioranze di centro sinistra.
Concludo col dirle che questo modo di agire, non può neanche trovare applicazione basandosi sul principio che in fondo “il fine giustifica i mezzi”, perché penso che anche in politica a tutto ci sia un limite, e che tale limite vale per tutti, per i Macchiavelli di ieri e per quelli di oggi.
Giuseppe Sangiorgi
Responsabile Organizzativo
di Italia Repubblica Democratica
Movimento per la Democrazia e la Libertà