No al deposito di scorie nucleari: unanime protesta delle Istituzioni madonite

0
138

NO al deposito di scorie nucleari nelle Madonie. Unanime la voce delle Istituzioni madonite che affermano la propria contrarietà e il proprio disappunto schierandosi al fianco dei sindaci dei comuni di Castellana Sicula e Petralia Sottana,

nel cui territorio ricade l’area di “Vicaretto” inserita nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) per accogliere un deposito di tipo superficiale per la sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività.
Una scelta che entra in contraddizione con gli stessi criteri posti alla base dell’individuazione delle aree eleggibili. Leggendo, infatti, il rapporto pubblicato dalla Sogin (società che si occupa dello smaltimento dei rifiuti delle vecchie centrali nucleari) si scopre che uno dei criteri principali da tenere in considerazione è la vicinanza ad aree di parco o a luoghi di interesse naturalistico.
E’ innegabile che nelle Madonie da anni esiste un Parco regionale che fa parte del circuito dell’European Geopark e conserva nella propria area oltre il 50% del patrimonio di biodiversità presente nell’intero Mediterraneo.
“Come istituzioni democraticamente elette non possiamo accettare scelte calate dall’alto su argomenti così complessi e delicati che impegnano i territori per decenni. Un deposito di tipo superficiale dovrà mantenere la propria attività almeno per 50 anni”. E’ quanto afferma  un documento firmato dal Vescovo di Cefalù mons. Giuseppe Marciante, dai Sindaci e i Presidenti dei Consigli Comunali dei comuni di: Aliminusa, Alimena, Bompietro, Blufi, Caccamo, Caltavuturo, Campofelice, Castelbuono, Castellana Sicula, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Lascari, Montemaggiore Belsito, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, Resuttano, San Mauro Castelverde, Scillato, Sclafani Bagni, Valledolmo e Villalba. Inoltre dal Presidente dell’Unione Madonie, dal Presidente dell’Ente Parco delle Madonie, dal Presidente della SO.SVI.MA. Spa, Agenzia di Sviluppo delle Madonie, dal Presidente del GAL ISC Madonie, dal Presidente della Rete Scolastica Madonie, dal Presidente della DMO “Madonie e Targa Florio”.
“Una situazione che ci lascia perplessi – continua il documento – perché non vogliamo credere che ci possa essere qualcuno che vuole cancellare queste valenze ambientali stratificatesi e custodite attivamente in secoli di storia. In ogni caso noi non lo consentiremo. Le Madonie non possono vedere cancellati decenni di politiche orientate alla sostenibilità ambientale prima ed all’economia circolare dopo. Le Madonie in questi anni hanno fatto scelte diverse e si sono date strategie che vanno in direzione opposta a quanto contenuto nella CNAPI.  Strategie che sono state approvate e condivise dagli organi nazionali e regionali, ivi compresi i due ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente che hanno approvato la carta nazionali; azioni che sono state inserite del documento d’Area “Madonie Resilienti: laboratorio di futuro” e trasferite nell’Accordo di Programma Quadro Madonie. Per questo motivo, a partire dalle prossime ore, daremo vita ad un coordinamento istituzionale permanente che vedrà la partecipazione attiva di tutti gli organi istituzionali e non solo presenti nel territorio che avrà il compito di programmare e coordinare ogni azione che sarà ritenuta necessaria ed utile al fine di scongiurare questa scelta delittuosa e sciagurata, ad iniziare dalla necessità di formulare le nostre osservazioni alle proposte tecniche avanzate dalla Sogin entro i 60 giorni dall’avvio della consultazione pubblica e quindi entro il prossimo 6 marzo”.