Termini Imerese, una filiera partecipata per gustare prodotti siciliani di qualità, risparmiare e aiutare agricoltori e produttori locali

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Siculomania in collaborazione con l’azienda ‘A cuccagna di Termini Imerese sta realizzando un progetto che ha come protagonisti il territorio, i produttori, i prodotti, il nostro essere consumatori.

La Sicilia è un’isola caratterizzata da un clima unico nel genere e da una variabilità paesaggistica e naturalistica e ricca di prodotti unici. Il progetto muove i primi passi a partire da un prodotto per poi aggiungere altri frutti della terra trasformati, coinvolgendo gli operatori economici locali e proponendolo a gruppi di famiglie.
Il primo prodotto sarà il grano. La Sicilia è la terra del grano, ha un clima e un territorio adatto. Il grano ed in particolare i nostri grani antichi, hanno delle particolari proprietà nutrizionali.
L’obiettivo è promuovere  un cereale di indiscusso valore biologico salvaguardando contemporaneamente i nostri produttori che a scapito della quantità, mantengono in vita delle varietà e una biodiversità la cui importanza va oltre quello economico.
“Le farine che derivano da questi grani – afferma Francesco Calvagna dell’Azienda ‘A Cuccagna – hanno una salubrità legata al nostro clima, alle caratteristiche del nostro territorio. Questi grani hanno, per la loro rusticità, non hanno necessità di trattamenti, e i prodotti derivati sono privi di elementi contaminanti, come micotossine, prodotti chimici, che nel grano convenzionale invece sono presenti in quantità significative. Per poterlo salvaguardare è necessario garantire al produttore il giusto prezzo, consentendo ad un prodotto di qualità di avere riconosciuto il suo valore. Il grano che proviene da Ucraina e Canada è un grano che ha necessità di maturare con l’uso sostanze chimiche che accelerino la maturazione. In certi Paesi ci sono estensioni di terreni poco adatti, ma che consentono una produttività che porta il prezzo ad abbassarsi e diviene competitivo con il prezzo del nostro, che costa almeno il doppio, e i grani antichi meno produttivi vanno fuori mercato.
Questa situazione implica che da noi, grandi consumatori di pane e pasta, arrivano grandi quantità di grano a costi bassissimi, e quindi il nostro esce fuori mercato, viene poi riacquistato sottocosto e portato in mercati esteri che sfruttano la nostra qualità.
Scopo dell’iniziativa è offrire all’agricoltore il giusto prezzo e al consumatore un prodotto di qualità e ad un prezzo accessibile favorendo l’economia del territorio, il mantenimento delle tradizioni e delle varietà dei territori.  Un primo passo è acquisire la consapevolezza che il mantenimento del ciclo produttivo è un valore ed ha una serie di vantaggi: mantenere i terreni produttivi ed il paesaggio in armonia con la vocazione del territorio; avere prodotti di qualità e vicini alle tradizioni e ad i gusti tipici del territorio e di un indubbio valore biologico e nutrizionale; favorire i produttori e l’indotto della trasformazione e quindi l’economia locale; consumare prodotti di cui si conosce la filiera e i responsabili della filiera, acquisendo la fiducia del prodotto e del produttore”.
Come ottenere l’obiettivo? Attraverso la filiera partecipata.
Gli agricoltori si impegnano a produrre un grano di qualità ottenendo un prezzo equo prestabilito che non sia dipendente dalle speculazione dei grandi commercianti, e chi trasforma il prodotto in farina o pasta può garantire uguale costo al consumatore avendo da parte di quest’ultimo la garanzia di un acquisto periodico prima della campagna di produzione e quindi rimanendo svincolato dalle speculazioni della grande distribuzione o alle oscillazioni di mercato.
Questo modello di consumo verrà proposto con la campagna “Zoccu spenni manci”, i cui dettagli spiegati in appositi incontri informativi/formativi sia attraverso tour sul campo e presso i produttori, attraverso videoconferenze ad invito e attraverso le pagine web che sposeranno il progetto.
Per informazioni: Tel. 340.2673358 – Email: [email protected].