Conte prepara nuovo Dpcm. Potrebbe contenere il coprifuoco alle 18 e il divieto di spostamento per gli over 70

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Il continuo incremento di casi di Coronavirus sta costringendo il governo Conte a varare un nuovo Dpcm contenenti misure e limitazioni per arginare i danni dell’epidemia.

Come riportato da diverse agenzia di stampa nel vertice tra i ministri e Regioni, Comuni e Province sono emerse varie proposte.
Tra le prime misure che potrebbe prevedere il nuovo Dpcm, c’è il coprifuoco alle 18 in tutta Italia e il divieto di spostamento per gli over 70. Secondo i governatori, limitare il movimento di chi ha più di settant’anni sarebbe la soluzione che potrebbe garantire una maggiore tutela verso le persone più fragili, e allo stesso tempo rifuggire l’ipotesi di un lockdown generalizzato.
Tra le altre misure: centri commerciali chiusi il weekend, stop agli sportelli per le scommesse in bar e tabaccherie, restrizioni alla mobilità regionale e tra regioni, chiusura delle scuole in base all’indice di contagiosità Rt locale (e didattica a distanza in tutta Italia forse anche per le medie).
Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri potrebbe essere varato già lunedì 2 novembre. A margine della riunione, il ministro Speranza avrebbe detto, come riporta l’Ansa: “In queste 48 ore costruiamo insieme il Dpcm su due orizzonti: misure nazionali e misure territoriali. Sul primo punto è vigente l’ultimo Dpcm, possiamo anche alzare l’asticella nazionale su alcuni punti condivisi e su alcuni territori alziamo i livelli di intervento”.
Il ministro Boccia ha invece aggiunto: “Il governo nazionale è al vostro fianco per eventuali ulteriori restrizioni condivise a partire dalla mobilità regionale e possiamo decidere di adottare ulteriori misure, ma ogni presidente di regione può intervenire in base alle esigenze e criticità del proprio territorio”.
Inoltre, Boccia ha garantito che il governo fornirà “ogni forma di sostegno” alle regioni “che singolarmente chiudono alcune attività o riducono gli orari in base all’attuazione del piano condiviso sull’andamento epidemiologico”.