La cultura alimentare in area madonita nell’ambito dell’iniziativa #ilmuseopasqualinoacasatua

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Proseguono le attività mattutine nell’ambito dell’iniziativa #ilmuseopasqualinoacasatua condivisa su facebook, twitter, instagram, Youtube e sui siti istituzionali.

Tre gli appuntamenti dedicati questa settimana al Vocabolario – atlante multimediale della cultura dialettale siciliana, progetto coordinato da Vito Matranga, nell’ambito della ricerca Atlante linguistico della Sicilia (ALS) promossa dal Centro Studi filologici linguistici siciliani e diretta da Giovanni Ruffino.
Tecnologia e tradizione sono un connubio fondamentale per far vivere il passato nel presente. Ciò investe tutti i campi, anche quello del lessico dialettale.
Il quasi trentennale interesse dell’Atlante Linguistico della Sicilia (ALS) nei riguardi dei dialetti e più generalmente del repertorio linguistico siciliano, ha consentito la raccolta di numerosi documenti orali di inestimabile valore sul piano linguistico ed etnografico. Al fine di restituire alla comunità scientifica e “al territorio” parte della documentazione testuale, sonora e/o videografica, il Web e le applicazioni destinate ai dispositivi mobili consentono nuove sfide: nasce così il progetto editoriale di ricerca del Vocabolario – atlante multimediale della cultura dialettale siciliana.
In particolare, nelle mattine di lunedì, mercoledì e venerdì, verrà condiviso un video-lemma volto a documentare la cultura alimentare in area madonita realizzato a partire dalla forma lessicale (dalla parola, dal lemma) e sulla scorta di una ricerca sul campo, in ambito etnoantropologico/dialettologico, svolta con la collaborazione di esperti ricercatori dell’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari di Palermo, con la cura di Rosario Perricone. Lo scopo è stato quello di rendere più fruibile il primo modulo sperimentale del Vocabolario – atlante multimediale della cultura dialettale siciliana, dedicato appunto alla subaerea siciliana delle Madonie e che si focalizza su alcuni campi semantici relativi alla cultura alimentare, precisamente ai pani pasquali, alle farinate, alle focacce e ai dolci rituali.
Lunedì 27 aprile 2020, Vito Matranga presenta il Vocabolario – atlante multimediale della cultura dialettale siciliana. Il progetto coniuga la prospettiva lessicografica con quella geolinguistica secondo modelli già sperimentati all’interno dell’ALS, restituendo gli aspetti più rilevanti della cultura dialettale siciliana anche attraverso l’accesso organizzato alle testimonianze orali, iconografiche e videografiche. Il principio ispiratore è stato quello di poter realizzare un video su una vasta gamma di termini dialettali riguardanti la cultura alimentare delle Madonie, così da coprire quanti più lemmi possibili in tanti più “punti linguistici” (comunità madonite) possibili. Sono stati realizzati 24 video-lemmi, della durata di 5/10 minuti ciascuno, sulle località madonite di Alimena, Petralia Sottana, Gangi, Caltavuturo, Castelbuono, Polizzi Generosa, San Mauro Castelverde e Cefalù. Gli elementi rilevati sono stati raggruppati secondo tale tipologia a) Dolci natalizi; b) Dolci di Carnevale; c) Pani e dolci pasquali; d) Pani; e) Dolci; f) Focacce; g) Farinate.
Mercoledì 29 aprile 2020 verrà condiviso un video-lemma che riguarda le località madonite di Gangi e Castelbuono e che rientra tra la tipologia dei Pani Pasquali e dei Dolci rituali: l’aciddu di Gangi e a testê turcu di Castelbuono.
In base alla struttura, i pani pasquali riscontrati attualmente nei centri madoniti si possono distinguere innanzitutto in non dolci vs. dolci. Mentre nei pani non dolci è sempre incastonato almeno un uovo (non colorato), quelli dolci possono presentarsi sia con uovo (non colorato) che senza uovo. In area madonita, il pane pasquale di Gangi denominato dialettalmente aciddu conserva l’impasto ‘salato/non dolce’ (ossia quello di un vero e proprio ‘pane’, privo di zucchero aggiunto e di sugna).
A Castelbuono a testê turcu è un dolce di Carnevale costituito da un certo numero di cialde fritte, disposte a strati in un piatto, intrise di abbondante crema di latte e successivamente spolverate con cioccolato o cannella triturata.
Venerdì 1 maggio 2020 verrà condiviso un video-lemma che riguarda la località madonita di Caltavuturo e che rientra tra la tipologia delle Farinate e Focacce: il simuluni e la fruata â vampa.
In area madonita appare ancora oggi assai vitale l’uso del preparare, attraverso pratiche di molitura tradizionali, particolari farinate cotte nell’acqua, condite generalmente con olio e sale con aggiunta di fave e/o insaporite con verdure selvatiche o cavoli. A Caltavuturo si osserva ancora u simuluni, piatto a base di frumento molito condito con olio, salsa di pomodoro e verdure varie.
Ancora molto diffuse, specialmente nella Sicilia centrale e occidentale, le focacce costituite da una porzione di pasta di pane cotta a forno aperto (in presenza della brace ritirata in una parte del forno) e consumate dopo averle aperte e condite con diversi ingredienti, e più tipicamente con olio, acciughe o sarde salate, formaggio e pepe, oppure con ricotta fresca. È il caso delle focaccia denominata fruata â vampa.