sono questi i reati che i finanzieri del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, hanno contestato nell'ambito dell'operazione "Gulasch - Amici Miei" a 24 tra imprenditori e funzionari che avrebbero commesso nei confronti dell'Unione Europea, Stato Italiano e Regione Siciliana.
I finanzieri si sono concentrati sull'iter per la concessione dei finanziamenti pubblici nell'ambito del PSR Sicilia (Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 e 2014-2020), ossia quegli incentivi che permettono ai giovani di creare una propria realtà lavorativa rimanendo nella propria terra. Ma la realtà è ben diversa, le fiamme gialle infatti a seguito delle indagini sulle attività dei 24, hanno seguito due filoni di indagini: il primo - si legge nella nota della GDF - relativo alla percezione indebita di rilevanti finanziamenti pubblici, il secondo, invece, incentrato sull’operato dei funzionari pubblici deputati al controllo dei requisiti e all’attribuzione dei punteggi per l’ammissione al contributo delle domande di finanziamento. Il gruppo dei 24 aveva creato 14 imprese e non si era limitato al territorio siciliano (Palermo, Monreale, Ciminna, Bolognetta, Belmonte Mezzagno e Marsala) bensì tre di queste ultime avevano sede all'estero, nello specifico in Austria, Ungheria e Romania, tutte sottoposte a sequestro da parte del G.I.P. Intanto ancora una volta tra coloro che sono stati sottoposti a misura cautelare ci sono anche funzionari regionali dell'assessorato all'agricoltura che avrebbero dato il via libera all'erogazione dei fondi in cambio di mazzette. Le porte del carcere si sono aperte per: i fratelli DI LIBERTO Giovanni Salvatore [cl. ‘79] e DI LIBERTO Francesco [cl. ‘76], il primo amministratore unico della DI LIBERTO S.r.l. e il secondo già rappresentante legale della GENERAL T.E.C. Soc. Coop.; CANGIALOSI Filippo [cl. ‘64], già funzionario dell’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura – I.P.A. di Palermo e attualmente in servizio al Dipartimento dell’Agricoltura dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura e GIARRUSSO Paolo [cl. ‘66], amministratore unico della MEATECH GmbH.
Sono invece 12 ristretti agli arresti domiciliari: GELUSO Vincenzo [cl. ‘71], già sindaco del Comune di San Cipirello e attualmente componente dell’Ufficio di gabinetto dell’Assessore Regionale all’Agricoltura; D’AMICO Antonino Cosimo [cl. ‘64], già ispettore capo dell’I.P.A. di Palermo e attualmente Dirigente del Dipartimento dell’Agricoltura dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura; DI LIBERTO Ciro Maurizio [cl. ‘73], tecnico progettista della DI LIBERTO S.r.l. e fratello dei citati Giovanni Salvatore e Francesco; PIPITONE Nunzia Salvina [cl. ‘83], prestanome nonché coniuge di DI LIBERTO Giovanni Salvatore;
PERCIVALE Roberto [cl. ‘59], intermediario all’estero dei fratelli DI LIBERTO; IUCULANO Marco [cl. ‘71], rappresentante legale della LPB Soc. Coop.; CALI’ Giovanni [cl. ‘58], attuale rappresentante legale della GENERAL T.E.C. Soc. Coop.; PUCCIO Riccardo [cl. ‘78] e SCLAFANI Francesco [cl. ‘49], ingegneri di Marineo; GUTTADAURO Giuseppe [cl. ‘69], avvocato e imprenditore agricolo; MOCCIARO LI DESTRI Alessandro [cl. ‘73], imprenditore agricolo e TARAVELLA Giuseppe [cl. ‘60], già legale rappresentante del Consorzio Agrario di Palermo S.c.a.r.l. e poi in servizio presso l’Ispettorato dell’agricoltura di Palermo.
Invece per gli altri 8 hanno ricevuto l’obbligo di dimora nel comune di residenza con contestuale obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nella persona di: NAPOLI Lillì [cl. ‘60] e VIRGA Maria Luisa [cl.’68], dirigenti presso l’I.P.A. di Palermo; ALES Gaetano [cl. ‘67], funzionario dell’IPA di Palermo; PICARDO Salvatore [cl. ‘62], responsabile dell’area 4 tecnica - SUAP del Comune di San Cinisello; SPINELLA Ciro [cl. ‘55], agronomo di Marineo; LO CASCIO Girolamo [cl. ‘71], già rappresentante legale della GENERAL T.E.C. Soc. Coop.; RUSSO Alessandro [cl. ‘79], tecnico progettista della DI LIBERTO S.r.l.; CATALANO Maria Concetta [cl. ‘58], dirigente dell’Ufficio intercomunale dell’agricoltura “Basse Madonie”. I politici intanto plaudono il lavoro dei finanzieri come ha fatto l'europarlamentare Ignazio Corrao, il quale chiede di "intensificare i controlli poiché - spiega - occorre riformare il sistema, potenziando quelli a campione, non è più possibile accorgersi dopo anni che sono stati versati i milioni di euro indebitamente e poi magari constatare con stupore che siano irrecuperabili".
Maxitruffa sui fondi per l'agricoltura in Sicilia: 24 misure cautelari, nuova bufera alla Regione Siciliana
Mercoledì, 04 Marzo 2020 14:15 Scritto da Giovanni Azzara Pubblicato in Area metropolitanaAssociazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità materiale e ideologica in atto pubblico, rivelazione di segreto d’ufficio, soppressione e occultamento di atti pubblici,
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