La neve di Piano Battaglia per i bambini del “Civico”

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Alcuni bambini del reparto sulla neve

Undici i bambini di oncoematologia pediatrica del “Civico” di Palermo, che oggi hanno trascorso un’intera giornata sulla neve, a Piano Battaglia. Un percorso difficile il loro all’interno del reparto, che lascia i segni sulla pelle. E dentro.

«Quando sono arrivati – ricorda Eugenio Di Liberto, uno dei genitori il cui figlio è in cura per tumore al fegato – si sono gettati sulla neve mimando una nuotata, loro che fino adesso hanno conosciuto al più solo il mare e la sua acqua». Alcuni hanno rinviato la chemioterapia per esserci.

Gli undici, al centro dell’iniziativa dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, dell’Ente Parco delle Madonie e di alcune associazioni (Aslti, La Città che vorrei e Sci Club – Parco delle Madonie), non avevano mai visto la neve e «osservarli nel corso della giornata è stata una gioia continua. Fremevano, erano impazienti, colmi di vita: non sapevano cosa fare per prima – continua Di Liberto – se rituffarsi sulla neve, fare pupazzi o tirarsi le palle».

Una girandola di emozioni forti, rafforzata dalla «veduta dell’Etna e della costa tirrenica, complice l’ottima giornata, da un punto di vista privilegiato» ha ricordato il presidente della Piano Battaglia s.r.l., Antonino Catalano, che gestisce gli impianti. «Li abbiamo aperti per la loro risalita sulla Mufara» dopo aver pranzato.

La mattina, giunti alla sede del Parco delle Madonie, presso il palazzo Pucci Martinez di Petralia Sottana, «dopo aver fatto colazione – precisa il commissario del Parco, Salvatore Caltagirone – si sono vestiti con l’abbigliamento da neve messo a disposizione dai dipendenti del Parco, da diversi imprenditori e dallo Sci Club Piano Battaglia». E poi su, dividendosi tra ciaspolate, gatto delle nevi e motoslitte. «Il naturalista Antonio Mirabella li ha guidati, insieme ai genitori, in un’escursione alla scoperta di un pezzo di Madonie – elenca Catalano – tra cui anche la tana di una volpe».

Una prima edizione che ha già segnato esistenze. «Le Madonie conservano un dna particolarmente inclusivo – ha ribadito Caltagirone – e questi momenti servono a renderlo visibile e chiaro a tutti. Questi bambini ci stanno insegnando a vivere». E aggiunge: «Ho riscontrato in loro una estrema forza, pur davanti a tanta fragilità». Gli fa eco Catalano che, in un bilanciamento emotivo, ricorda quanto a volte «riceviamo più di quello che diamo».  

Tutto è partito dal desiderio di uno dei bambini che aveva visto la neve in foto. A lui si sono aggiunti gli altri, le famiglie, il reparto. «Abbiamo organizzato tutto in pochissimo tempo; già giovedì – precisa Di Liberto – eravamo in assessorato e da giovedì i bambini non hanno perso un minuto per contare il tempo che li separava dalla gita, non stavano nella pelle!». E chiosa: «La gioia più grande è vedere i nostri figli gioire». Un comandamento affatto banale in mezzo alla sofferenza.

Antonino Cicero
@AntoninoCicero1