Amianto che fare?

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Nell’antichità si diceva che l’amianto fosse la “lana della salamandra”, l’animale che per questo poteva sfidare il fuoco senza danno, esso era usato per scopi “magici” e “rituali”, anticamente si avvolgevano i cadaveri da cremare in panni fatti di amianto (si ottenevano ceneri più pure e chiare). Marco Polo ne “Il Milione” parla dell’amianto e racconta che in Cina filando questo minerale si otteneva un tessuto.

Le proprietà dell’amianto sono indubbie, la facilità con cui si può mischiare al cemento lo ha reso il principale materiale da costruzione degli anni 60-70-80, anche perché è un ottimo isolante termico ed elettrico, ha un elevatissima resistenza al fuoco agli acidi ed alla trazione e, per la sua struttura fibrosa, è facile da lavorare e si può addirittura filare, dotato di capacità fonoassorbenti e con un basso costo.

Il consumo non si fermava all’edilizia, ai manufatti ed ai macchinari che lavoravano con il calore o con la frizione ma veniva usato addirittura per il consumo umano: nei farmaci, per la preparazione di un talco, di una pasta dentaria per le otturazioni, nei bocchini delle sigarette, etc..

In Italia l’amianto è stato utilizzato ovunque, forse di più che in qualsiasi parte del mondo, viene addirittura brevettata una macchina per produrre cemento amianto (eternit).

Dopo tanti anni di sospetti, polemiche e accuse ai detrattori di fare una caccia alle streghe nel 1992 l’utilizzo dell’amianto viene vietato e da allora è sorto il problema di come liberarsene.

Se hai un manufatto in amianto che devi fare?

1. Analisi del materiale

Il primo passo è quello di capire se il tuo manufatto è realmente in amianto, è noto che già prima del 1992 l’amianto non venisse largamente utilizzato, quindi il tuo manufatto potrebbe essere in fibrocemento senza amianto.

La soluzione è prelevarne un piccolo pezzo e portarlo ad analizzare, un’analisi costa dai 300 ai 500 €, pertanto, questa prassi non è consigliata a chi ha manufatti in amianto di piccole dimensioni, come recipienti o canne fumarie, ma solo ha chi ha tetti in ondulina.

Prelievo campione di amianto
Prelievo campione di amianto

 

2. Messa in sicurezza del sito

Una volta confermata la presenza di amianto per mettere in sicurezza l’area ci sono tre strade:

  1. L’incapsulamento
  2. La sovracopertura,
  3. La rimozione

Incapsulamento

Consiste nel trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che (a seconda del tipo di prodotto usato) tendono ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l’aderenza al supporto e costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta; 1l costo medio è di 25 € al mq ma è una soluzione momentanea e consentita dalla normativa ma è obbligatorio che venga rifatto ogni due anni

 

Incapsulamento
Incapsulamento

 

Sovracopertura o confinamento

Consiste nell’installazione di una barriera solida (per esempio un rivestimento) a tenuta che separi l’amianto dalle aree occupate dell’edificio, è una soluzione definitiva ma necessita di condizioni particolare è difficile da attuare il costo medio è di 30 € al mq.

Sovracopertura

Rimozione

La rimozione dell’amianto è una tecnica volta ad eliminare o comunque rendere innocuo l’amianto presente a casa o nei luoghi di lavoro sotto forma di manufatti, generalmente in cemento-amianto (eternit), quali ad esempio serbatoi, canne fumarie, controsoffitti, caldaie, tubazioni, coperture.

La rimozione dell’amianto costa mediamente intorno ai 18 € al mq più economica rispetto alle altre due opzioni ma necessita il rifacimento del tetto con costi aggiuntivi rilevanti.

 

Rimozione

 

3. Chi Contattare?

Per la rimozione dell’amianto necessita una ditta specializzata ma, soprattutto autorizzata, quindi nel chiedere un preventivo dovete chiedere alla ditta se è in possesso delle autorizzazioni e se è in grado di rilasciare il formulario di avvenuto smaltimento, è importante che la ditta vi rilasci anche fattura per usufruire delle detrazioni fiscali previste..

Anche perché, come visto, i costi sono impegnativi tramite le detrazioni si può avere un rimborso del 36% in dieci quote annuali fino ad una spesa massima inferiore a 96.000 €, si deve però aspettare il DEF 2019 per vedere se queste detrazioni saranno confermate.

 

4. La Normativa

Con l’introduzione del Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale di Protezione Civile n.059 del 17 marzo 2016, viene istituito in Sicilia il Registro pubblico degli edifici, degli impianti, dei mezzi di trasporto e dei siti con presenza certa o con conclamata contaminazione da amianto, in cui viene anche specificato che l’iscrizione al registro avviene tramite l’allegato I delle Linee Guida per la corretta acquisizione relative alla Mappatura del territorio nazionale interessato dalla presenza di amianto. Con l’introduzione della LEGGE n. 8 del 17 maggio 2016, all’art.29 vengono disposte delle modifiche alla legge regionale 29 aprile 2014, n. 10 in materia di Piano comunale amianto e monitoraggio del rischio amianto.

Il ruolo dei comuni, in particolare mediante il censimento su base locale dei siti o edifici in cui lo stesso è presente e finalizzato alla sua progressiva rimozione, è di fondamentale importanza per la tutela della salute dei cittadini dai rischi connessi con l’esposizione all’amianto.

Per conseguire tale risultato i comuni, ai sensi dell’art. 4, c.1, lettera b), della legge regionale n. 10/2014, debbono dotarsi di un “PIANO COMUNALE AMIANTO”.

Con l’introduzione della Circolare Presidenza 22 luglio 2015 vengono rese note le Linee Guida PER LA REDAZIONE DEL ”PIANO COMUNALE AMIANTO” (Legge regionale n. 10 – 2014 – art. 4, c.1, lettera b). Gli elementi salienti delle linee guida, al fine di prevenire o eliminare ogni rischio di contaminazione da amianto.

 

Non esiste un vero e proprio obbligo di rimozione dell’amianto presente nelle nostre case a meno che non ci sia un ordinanza per riconosciuta pericolosità in ragione del cattivo stato di conservazione, oggi l’unico obbligo è l’autodenuncia che deve essere fatta al comune di residenza. È in cantiere, ormai da parecchio tempo, una legge che prevede dei finanziamenti solo per chi si è autodenunciato.

Importante: è vietata qualsiasi tipo di manutenzione, manipolazione, smontaggio dell’amianto, non si può toccare, solo una ditta autorizzata può farlo, il fai da te è illegale.