Conclusa a Castelbuono l’edizione numero 22 di Ypsygrock

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Il festival rock siciliano più famoso in Italia e all’estero, Ypsygrock, ha chiuso domenica 12 agosto l’edizione numero 22, confermando un  successo di pubblico straordinario.

Un weekend di musica fra gli angoli medievali di Castelbuono nella cornice naturalistica del Parco delle Madonie, dove i fedelissimi dei raduni rock in stile internazionale hanno a disposizione il camping a pochi chilometri dal centro. Musica e promozione turistica, per un evento che con 8.000 presenze, 10.000 biglietti venduti e il tutto esaurito nelle strutture alberghiere locali è diventato uno degli appuntamenti più importanti per l’economia e l’immagine di questa zona della Sicilia.
Dopo un anno di intenso lavoro Gianfranco Raimondo e Vincenzo Barreca, storici organizzatori dell’Associazione Glenn Gould, hanno portato sui vari palchi del Festival gli artisti più importanti e innovativi del rock indipendente, cioè prodotto dalle case discografiche “minori” lontane dai grandi circuiti commerciali. Questa definizione sembra ormai riduttiva, visto il recente apprezzamento e successo di vendite di molti artisti e band di indie-rock in Italia, prodotti per la maggior parte dalla storica Carosello Records: solo per fare qualche nome, la siciliana Levante (giudice all’ultima edizione di X-factor), Diodato, Coez, Calcutta e le band The giornalisti, una delle più fortunate a livello commerciale e Lo Stato Sociale, che ha partecipato all’ultimo festival di Sanremo classificandosi al secondo posto. Un fenomeno musicale in crescita, dunque, che il festival di Castelbuono fin dal 1997 ha contribuito a far scoprire e apprezzare al pubblico.
Livello artistico di qualità, biglietteria e abbonamenti al camping acquistabili online, informazioni e aggiornamenti in-progress sugli artisti attesi ai concerti sul sito www.ypsygrock.it e sulla pagina Facebook da oltre 27.000 followers: un’organizzazione vincente per un piccolo festival di provincia che nel 2017 ha vinto il premio di Best small festival europeo, il cosiddetto boutique festival (fino a 10.000 spettatori).
Quest’anno si sono esibiti, fra gli altri, The Horrors, Aurora, The Radio Dept., The Vessels, Shame, il siciliano Alfio Antico e, nella serata conclusiva, gli headliner The Jesus and Mary Chain per la loro unica data italiana del 2018, molto attesa vista la cancellazione dei concerti previsti a maggio a Genova e a Roma.
Tanta musica al seguito per la band scozzese: i classici della loro trentennale carriera come Darklands, Head on e Just like honey e i brani dell’ultimo CD “Damage and joy”, uscito lo scorso anno dopo un lungo silenzio sull’onda di un nuovo percorso creativo, che porterà probabilmente, come hanno recentemente dichiarato a una radio inglese, all’incisione di un nuovo album nel 2019. Nel frattempo suoneranno dal vivo negli Stati Uniti fino a dicembre a supporto del “Cold and black and infinite tour 2018” dei Nine Inch Nails.
Come ogni anno, hanno affiancato i concerti altri eventi come dj-set notturni, mostre, laboratori per bambini e incontri con artisti, giornalisti e addetti ai lavori organizzati dallo sponsor Molinari.
Maria Ersilia Milisenna