Vedevano in bancarella oggetti in avorio. Sequestrato il materiale e denunziati i due titolari

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Contrasto al commercio illecito di specie  animali e vegetali in via di estinzione. Sequestrate 10 statuette, una collana e un effige di donna realizzate in avorio.

E’ il risultato del controllo dei Carabinieri del Comando Unità Forestale Ambientale e Agroalimentare – Centro Anticrimine Natura – Nucleo CITES di Palermo effettuato ieri, presso  il mercato che tutte le settimane si svolge in Piazza Marina a Palermo, al fine di  verificare il rispetto della Convenzione Internazionale sul commercio delle specie animali e vegetali in via d’estinzione, la cd. “C.I.T.E.S.”, firmata a Washington il 3 marzo 1973.
Il servizio svolto dai militari dell’Arma ha portato all’identificazione ed alla denuncia in stato di libertà di due persone con l’accusa di detenzione per la vendita di oggetti derivati da esemplari di protetta, senza la prescritta documentazione attestante la legale provenienza e detenzione degli stessi. I venditori sono stati sorpresi a commercializzare senza averne titolo: il primo otto statuette in avorio raffiguranti vari soggetti, quali Buddha, Shou Lao, imperatore cinese, di dimensioni variabili dai circa 9 cm ai circa 19 cm; il secondo, due statuette in avorio raffiguranti un elefante e una figura femminile, rispettivamente di circa 4 cm e circa 12 cm, una collana di circa 60 cm di lunghezza e una effige di figura femminile di circa 10 cm. I manufatti rinvenuti, sono stati sottoposti a sequestro e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per la conseguente confisca obbligatoria.
Sono in corso accertamenti per determinare se i manufatti illegali sono stati ricavati da zanne di elefante africano (Loxodonta africana) o da quelle di elefante indiano (Elephas maximus), in ogni caso esemplari in via di estinzione e quindi, la loro commercializzazione è soggetta e regolata dalla Convenzione Washington. E’ l’ennesimo intervento con cui i Carabinieri Forestali si distinguono nel contrasto di un fenomeno criminale oramai al pari di altre attività delinquenziali. Incalcolabile il nocumento arrecato agli ecosistemi che viene sistematicamente provocato da chi concorre all’estinzione di animali e piante dal nostro pianeta.