Rifiuti: dopo arresto di Verace, si controllano in regione tutte le autorizzazioni firmate da lui. Anche quella sulla Ecox di Termini?

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Partono in regione i controlli sui documenti autorizzati da Mauro Verace, il funzionario regionale del dipartimento acque e rifiuti, arrestato nel corso dell’inchiesta condotta dalla procura di Catania sulla discarica di Melilli, gestita dalla società Cisma, azienda riconducibile a Nino e Carmelo Paratore, legati alla mafia catanese.

Alla Regione Siciliana vogliono infatti appurare se ci siano altre autorizzazioni e certificazioni rilasciate a discariche e impianti di trattamento di rifiuti firmate da Verace e che non siano, come dire?, proprio trasparenti. E così, oltre agli atti riguardanti la discarica in provincia di Siracusa, sarebbero al vaglio dei funzionari regionali gli atti di altri impianti, tra i quali sicuramente quello di Terrasini e la piattaforma Ecox, che dovrebbe essere realizzata a Termini Imerese ed autorizzata proprio da Verace il primo febbraio. Per entrambi le rispettive comunità locali sono da tempo sul piede di guerra, opponendosi alla loro realizzazione, per cui si augurano che presto dalla regione venga dato loro lo stop. Com’è noto Verace è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria sulla discarica di Melilli, perché ha autorizzato il conferimento in essa di rifiuti urbani e speciali (addirittura pare anche quelli dell’Ilva di Taranto), in deroga alle norme ordinarie e contro il parere negativo di altri funzionari regionali, per favorire i titolari dell’impianto, Nino e Carmelo Paratore, vicini alla mafia catanese. Nel frattempo il sindaco di Lentini, Saverio Bosco, ha revocato in autotutela l’autorizzazione alla discarica di rifiuti speciali nel suo territorio.