Mattarella a Locri: “I mafiosi sono uomini senza onore”. E poi scritta sulla facciata del palazzo vescovile: “Più lavoro meno sbirri”

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“I mafiosi non conoscono pietà né umanità. Non hanno alcun senso dell’onore, non del coraggio. I loro sicari colpiscono, con viltà, persone inermi e disarmate”.

E’ Sergio Mattarella che parla. Con queste parole forti ha incontrato ieri a Locri i familiari delle vittime delle mafie, anche lui vittima, tutti ospiti della kermesse di Libera, l’associazione voluta da don Luigi Ciotti. E si è pure commosso, il presidente, alla lettura dell’infinito elenco delle vittime, oltre mille, tra cui proprio il fratello Piersanti, ucciso nel 1980. Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia: “Le mafie sono ancora tra noi, forti di complicità nelle professioni, nella pubblica amministrazione, nella politica. Serve l’impegno di tutti, la consapevolezza che ciascuno di noi può e deve essere sentinella della legalità e della democrazia”, perché “lottare contro la mafia – ha detto ancora Mattarella – è una necessità per tutti”. Ed i mafiosi non sono invincibili, possono essere vinti. Ed appena 24 ore dopo la visita a Locri del capo dello Stato, sulla facciata del palazzo del vescovo di Locri spuntano due scritte: “Più lavoro meno sbirri” e “Don Ciotti sbirro”. Le due frasi sono state subito cancellate.