Dopo la denuncia di due imprenditori la Polizia arresta tre agenti della Stradale per corruzione, concussione e falso in atto pubblico

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La Polizia di Stato ha dato esecuzione  ad un ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di 3 poliziotti, attualmente in servizio  presso il Compartimento della Polizia Stradale Sicilia Occidentale – Sezione Polizia Stradale di Palermo.

Il provvedimento è stato emesso dal GIP presso il Tribunale di Palermo, d.ssa P. Ferro, su richiesta del procuratore Aggiunto, B. Petralia e del Sostituto Procuratore,  P. Padova , per i reati di concussione, corruzione e falso in atto pubblico. L’indagine, condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Palermo, diretta dal Dr. Rodolfo Ruperti  e coordinata dalla Procura della Repubblica, prende spunto dalla denuncia di due imprenditori che hanno dichiarato di aver ricevuto la richiesta di una tangente, durante un controllo in strada di un automezzo della loro  ditta, da parte di una pattuglia della Polizia Stradale di Palermo. Le indagini hanno consentito di raccogliere elementi di riscontro alla denuncia dei due imprenditori, nonché di altri episodi delittuosi. In particolare, gli agenti, durante un controllo di routine nei confronti di un mezzo di una ditta, procedevano ad elevare un verbale di contravvenzione relativo ad una violazione del codice della strada che prevedeva il sequestro del mezzo ed una pesante sanzione amministrativa (sequestro e sanzione pecuniaria in realtà non previsti dalla legge a fronte della violazione constatata); a quel punto, avrebbero indotto i responsabili della predetta società a versare loro una tangente in cambio dell’annullamento del predetto verbale e della sostituzione dello stesso con verbali di comodo nei quali veniva indicata una violazione diversa. In un altro episodio, emerso durante le indagini, i tre poliziotti avrebbero ricevuto utilità da parte di un utente della strada sottoposto ad un controllo di polizia, favorendolo nelle contestazioni verbalizzate, attestando nello specifico che lo stesso fosse in possesso di una particolare abilitazione alla guida, richiesta per la tipologia di merce trasportata, che in realtà non possedeva.