Sanità. Perché ridimensionare l’ospedale Giglio di Cefalù  definito dalla stessa Regione di eccellenza? Interventi e immagini dell’incontro pubblico

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Si attende giovedì quando è previsto l’incontro con l’assessore regionale Gucciardi, per decidere cosa fare.

Si sono dati appuntamento alla scuola media  di Cefalù, rappresentanti delle istituzioni del comprensorio e i vertici dell’ospedale, per fare il punto della situazione e informare i cittadini, di quanto all’improvviso è piombato sull’ospedale di Cefalù, che ormai ha sanato i bilanci e in base al Decreto Balduzzi, che stabilisce dei criteri per il mantenimento dei vari reparti, non si capiscono le motivazioni che porterebbero ai tagli previsti. L’aria era tesa fin dall’inizio, i vari Sindaci presenti, con altri rappresentanti delle istituzioni comunali, si erano riuniti in privato con i vertici dell’ospedale all’interno della scuola media, e quando la gente ha inizaito a lamentarsi si sono presentati sul palco. Il primo a prendere la parola è stato il Sindaco di Cefalù, e ha dichiarato che pur avendo la tessera del PD non esiterà a dimettersi, anche se è il partito proprio dell’Assessore Regionale alla Sanità. E si trascinerà dietro i consiglieri a lui fedeli. Non si può essere sempre succubi alla città metropolitana, non c’è il calcolo rispetto al decreto Lorenzin, in base agli abitanti, ma rispetto a quanto riesce a tirare. Cefalù è stato riconosciuto centro di eccellenza per la sclerosi multipla. “E se difendono il Giglio anche da Messina – ha aggiunto La Punzina – una motivazione ci sarà. L’assessore Gucciardi ha dato la disponibilità a parole, per lasciare Cefalù ospedale di I° livello. Termini Imerese è a meno di un’ora da Palermo e quindi il Pronto Soccorso non dovrebbe esserci”. Gucciardi ha promesso che andrà al Ministero per discutere del problema. Tramite l’on. Magda Culotta è stato chiesto un incontro con i sindaci in assessorato. Ha preso poi la parola il Presidente della Fondazione Giglio, ex responsabile della Radiologia, che ha dichiarato che non vi sono più debiti bancari, ed è il primo anno che non si pagano interessi. Ci sarà la digitalizzazione di tutto l’ospedale, in modo che un paziente di un altro paese per prenotare potrà fare tutto da casa. La struttura pubblica se si vuole funziona. Oggi anche il centro trasfusionale andrebbe via, e da 45 milioni i contributi scenderebbero a 25, levando le specialità mediche dei reparti. Successivamente Vittorio Virgilio direttore generale incaricato di risanare l’azienda, ha affermato che l’ospedale Giglio è l’unica azienda certificata per la sicurezza, e che il 90 % dei pazienti che soffrono di sclerosi multipla vengono da fuori il territorio. Per quanto riguarda il reparto di oncologia, la regione aveva stabilito che è un ospedale a vocazione oncologica, il 75 % viene da fuori provincia, il 40 % da Palermo, il 20 % da Messina. Il day ospital di oncologia non c’è più. Prima si pagavano un milione di euro di interessi bancari, adesso nulla. Alla fine ci si è chiesto che classe politica c’è in questo paese, che si allontana dalle esigenze e dalle necessità dei cittadini? O ridimensionare un ospedale definito dalla stessa Regione di eccellenza? La legge prevede che i Sindaci debbano mettere a bilancio ogni anno 76.000 Euro per i cani, e vi sono sette emodinamiche a Palermo, mentre si vuole tagliare un reparto a Cefalù? Il rappresentante della Cisl ha dichiarato che non consentirà alcun licenziamento, e il Sindaco di Lascari ha affermato che è pronto anche lui a rimettere il mandato, mentre il Consigliere comunale Giovanni Iuppa, dopo l’incontro di giovedì si riserva con altri consiglieri di rimettere il mandato. O di occupare l’aula consiliare.

Giovanni Agrimi