Sarà piantato un albero nel Giardino della Memoria per ricordare il giornalista termitano Cosimo Cristina

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Un albero sarà piantato il prossimo 14 settembre a Palermo nel Giardino della Memoria di via Ciaculli (il terreno confiscato alla mafia e gestito dal 2005 da Unci e Associazione magistrati) in memoria del giornalista Cosimo Cristina, ucciso a Termini Imerese il 5 maggio 1960.

Un altro invece sarà piantato nella stessa mattinata per il giudice Alberto Giacomelli, ucciso il 14 settembre 1988 a Trapani. Per l’Unione Nazionale Cronisti Italiani sarà presente il Vice-Presidente nazionale, Leone Zingales,invece per la sezione distrettuale di Palermo dell’Associazione nazionale dei magistrati sarà presente il presidente Matteo Frasca. Interverranno anche i vertici regionali dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e dell’Assostampa. Il giornalista Vincenzo Bonadonna, ex direttore del quotidiano L’Ora ed ex direttore responsabile della Rivista Espero, già intervenuto con un suo scritto nel volume che l’Unci, nel 2008, ha dedicato ai giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, parlerà del coraggioso cronista termitano CoCri, come si firmava nei suoi articoli.

Cosimo Cristina era nato a Termini Imerese nel 1935. Tra il 1959 ed il 1960 collaborò con il quotidiano L’Ora, Il Giorno di Milano, con l’agenzia Ansa, per Il Messaggero di Roma e per Il Gazzettino di Venezia.  Alla fine degli anni ‘50 fu tra i fondatori e direttore del periodico “Prospettive siciliane”. Sulle pagine del periodico trovarono interessanti resoconti di cronaca nera e giudiziaria, soprattutto quella riguardante i comprensori di Termini Imerese e Caccamo dove era molto forte, in quel periodo, la presenza mafiosa. Il corpo senza vita di Cristina fu trovato in prossimità della galleria Fossola il 5 maggio 1960. All’inizio il caso della sua morte fu archiviato come suicidio. Ma nel 1966 l’allora vice-questore di Palermo, Angelo Mangano, riaprì l’indagine avanzando l’ipotesi di omicidio. Per Mangano la mafia aveva simulato un suicidio. Il giovane Cosimo Cristina era stato ucciso in un luogo ed il cadavere abbandonato sui binari della ferrovia tra Termini e Trabia. Nel suo rapporto investigativo il vice-questore Mangano aveva chiamato in causa, come mandanti, un politico termitano ed uno dei capi del clan mafioso di Termini Imerese. I due, però, furono prosciolti da ogni accusa ed il caso nuovamente archiviato. Una spessa coltre di o­blio venne ste­sa sul giovane che viene dimenti­cato. Nel corso degli ultimi anni vi è stato un lento recupero della memoria storica del coraggioso giornalista, attraverso inchieste su libri e giornali, il lavoro di diverse scuole termitane, tra cui in particolare lo”Stenio”, che hanno incluso nei loro progetti sulla legalità la figura di Cosimo Cristina, l’intitolazione di una strada al giovane su proposta della rivista Espero, la richiesta dell’inserimento del pannello su Cosimo, da parte di alcune scuole termitane, nella mostra dedicata ai cronisti italiani uccisi. E per  il cinquante­simo anniversario della mor­te del co­raggioso giornalista, il 5 maggio del 2010, su iniziativa della rivista Espero, insieme al Comune di Termini Imerese e all’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, è stata col­locata una lapide nel luo­go in cui venne rinvenuto il corpo. Richiesta di piantare un albero nel Giardino della Memoria per ricordare il giornalista termitano Cosimo Cristina era stata presentata circa tre anni fa da Espero la rivista del Comprensorio Termini Cefalù Madonie.