Nel duro scontro Ficile-Mangia arriva la paciera, è Magda Culotta: “Ci penso io a farli tornare insieme”

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Nel duro scontro che vede contrapposti il patron di Aeroviaggi Antonio Mangia e il presidente della Sosvima Alessandro Ficile è arrivata, quasi inattesa inviata dal cielo, la paciera: è il sindaco di Pollina Magda Culotta.

Lei, dall’alto della sua grande esperienza, a questo punto è facile ritenere anche sportiva, ha affermato che conosce bene i due protagonisti e per lei sono due giocatori a cui farebbe indossare la maglia  della stessa compagine.

Dopo il duro attacco di Mangia, che ha fatto volare gli stracci, Ficile ha cercato di spiegare cosa ha fatto Sosvima in questi anni, quale è il suo reale stipendio e per essere conciliante e abbreviare immediatamente le distante con il presidente di Aeroviaggi lo ha apostrofato come “il Sig. Mangia”.

Ma niente paura a mettere pace nella litigiosa coppia con qualche problema di convivenza territoriale ci penserà adesso il giovane sindaco e deputato del Pd. L’ormai navigata politica di lungo corso si è impegnata a far sedere attorno allo stesso tavolo gli attori al fine di chiudere la querelle con una calorosa stretta di mano e iniziare collaborare. L’ennesima che, invece di chiamare le cose con il proprio nome, parla di incomprensioni e cerca di buttare acqua sul fuoco.

Ma cosa è successo realmente a Geraci Siculo che ha fatto apparire Mangia quasi come la scheggia impazzita di un sistema che invece si presenta tutto pappa e ciccia? Perché durante la pesante critica del patron di Aeroviaggi al presidente della Sosvima in diversi in sala guardavano in basso, in alto, a destra, a sinistra in evidente stato di disagio e subito dopo, anche in maniera patetica, hanno indossato frettolosamente la divisa di pompiere?

Il problema è che in questo ultimo decennio si è creata nel territorio una fitta rete di soggetti che condividono favori, interessi, investimenti, a cui sono aggregati imprenditori, politici, amministratori, tecnici: una casta chiusa i cui sodali sono legati tra di loro a filo doppio, si garantiscono a vicenda e si autogenerano. L’unico in questo caso fuori dalla combriccola è Mangia, che vede come fumo negli occhi tutta una serie di personaggi imprenditoriali e politici incapaci e qualche volta falliti che vivono e spesso prosperano di contributi pubblici, anche perché quando investe ci mette i suoi soldi e non quelli dei contribuenti. E chiaramente con pochi peli sulla lingua dice quello che pensa senza tanti giri di parole. Incurante del protocollo e del fair play che invece vige tra gli amici che condividono da tempo la stessa ricca e abbondante merenda.

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  1. Esistono diversi tipi di persone, per semplificare quelli che pensano cosa e bene per tanti, a quelli che a conti fatti cercano anche giustamente il loro massimo tornaconto. In genere onestà vuole saper vedere e riconoscere la verità delle cose, che esiste proprio nei limiti del tempo che intercorre tra un idea e la sua realizzazione, se poi l’idea è grande e per tanti aumentano le difficoltà e i tempi per far partire una macchina di sviluppo diffuso in una terra di ignoranti, bisognosi, a tutti i livelli. Chi ha studiato sviluppo sa bene che i tempi dei processi sono ventennali anche in centro europa dove le popolazioni e la ricchezza è maggiore e molto più diffusa, figuriamoci in Sicilia e sulle montagne senza strade con pochissima popolazione senza ricchezza procapite e con l’Africa vicina che offre il tutto al 50 in meno. Se poi aggiungi la realtà politica e amministrativa centrale e nazionale aver portato ad oggi questi risultati è in contro tendenza con tutta la realtà economica e sociale dei tempi storici che stiamo anche vivendo. Questo non e cosa da poco in una terra dove gli imprenditori falliscono a ripetizione o si suicidano, qui i bravi hanno persino fatto la differenza con i fatti. Mangia per carità sara uno di questi ma che non veda la realtà dei fatti e della sua terra la dice lunga se vogliamo dirla in breve in una Sicilia dove abbiamo imparato che infangare è la prima azione da manuale da fare. Aspetteremo le altre e in tutti i casi la verità e nei fatti e risultati citati non nelle illazioni sentenziate dal tribunale di un imprenditore che tra le cose sta investendo tanto in un territorio in cui non crede dove egli stesso approfittando della grande crisi ha rilevato villaggi e altre iniziative, Mi pare una contraddizione che non riconosca la realtà di cui egli stesso sta approfittando, credendo anche in un territorio dove sa bene che vale la pena investire.

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