Sulla questione indennità, in risposta al comunicato dell’ex consulente Carlino, interviene il vicesindaco: “Non siamo mercenari!” [Riceviamo e pubblichiamo]

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Il documento da voi pubblicato del signor Carlino, a cui come Amministrazione comunale abbiamo già risposto, personalmente continua ad offendermi e indignarmi. Mi fa specie essere dipinto, insieme agli altri colleghi di questa giunta, come un gruppo di mercenari, venuti da fuori paese, attratti dai mille euro delle indennità comunali… Sarà perché sono nato a Collesano e ho dovuto abbandonare il paese all’età di cinque anni a causa della mancanza della vista; sarà perché ho continuato a frequentare il paese e a partecipare ai momenti essenziali della sua vita sociale e politica; sarà perché sto vivendo questo incarico come “un abbraccio”; sarà perché ero sicuro che Rosario Carlino queste cose le conoscesse bene visto che ci siamo frequentati per almeno sei anni, con la certezza di esserci capiti reciprocamente. E sarà che vedo l’entusiasmo dei miei colleghi che si appiccicano a idee e questioni lasciate in sospeso da altri. Tutte queste cose mi inducono a dare una risposta individuale a tre questioni sollevate dal documento in parola.


Indennità.

Di esse il signor Carlino sembra particolarmente preoccupato, e, certo non si augurerebbe che vengano parametrate con quelle dell’a.s.t. che egli conosce bene… Esse sono previste dalla legislazione e sono state fissate secondo quanto la legge dispone… Il loro costo annuo è certamente inferiore a quello da lui descritto. … Se il legislatore le ha previste e perché sa che la rappresentanza, i trasporti, i costi vivi, sono una realtà e di essi la comunità si deve far carico. Questo vale per il Sindaco e per i singoli componenti della sua giunta… Se il programma elettorale ai tempi presentato ai cittadini, ha visto cambiare le condizioni soggettive e oggettive dell’amministrazione, non sarà preoccupante per i nostri concittadini, interessati a che la politica produca e non rubi… E questa amministrazione ciò si prefigge.

Sindaco inadeguato e giunta mercenaria.

Il documento del signor Carlino esprime valutazioni pesanti sulla persona del Sindaco. … di Angelo Di Gesaro viene tratteggiato un profilo di soggetto inadeguato, attaccato alla poltrona… Ma, questo nostro concittadino ha vissuto da sempre a Collesano, dove ha operato in piena armonia con la cittadinanza. Sempre presente e famoso organizzatore di eventi che hanno rimarcato la vita del nostro paese… Da sette anni si è anche impegnato in politica con il movimento “Collesano nel cuore” di cui Carlino è stato capogruppo in Consiglio comunale nella precedente legislatura.… Quanti decenni sono occorsi al nostro Carlino, per scoprire la vera natura dell’uomo Di Gesaro e dell’attuale sindaco? Perché è stato così lento nella riflessione? Lentezza nel pensiero o la ripicca per qualche “no” sussurrato? All’atto delle dimissioni della sua prima giunta, il sindaco Di Gesaro, eletto dai cittadini, nel pieno dei suoi poteri, ha preferito continuare chiamando a suo fianco una “giunta tecnica”. Questa si configura come una scelta ben precisa. Nessuno ha fatto un referendum fra i cittadini in possesso di chiare competenze, quindi non si può stabilire se i nostri concittadini avrebbero rifiutato. Possiamo essere certi che Carlino avrebbe rifiutato, dopo aver probabilmente suggerito queste dimissioni, ma, riteniamo che un solo personaggio non sia equivalente ad una comunità. Come fa, l’autore di quel documento ad ipotizzare che i membri della attuale giunta Di Gesaro siano semplicemente attratti dai mille euro? Da collesanese che vive nel contesto delle Madonie, dovrebbe almeno conoscere il profilo e il curriculum di: Giulio Raimondo, giovane collesanese, Carmela Santacolomba che opera nel comune di Lascari, e del prof. Peppino Re, insegnante a Cefalù; gli lasciamo solo da ricercare di Dario Costanzo… Crede veramente Carlino che trattasi di persone da motivare con mille euro lorde, da tagliare a metà per chi già ha una occupazione?

La situazione politica.

Il documento del signor Carlino insiste sulla vicinanza di questa amministrazione con gli epigoni della precedente sindacatura di Giovanni Meli. Lo stesso Carlino non può non accorgersi che la rottura con la precedente compagine ha cambiato il quadro politico collesanese con la scomparsa di una maggioranza precostituita. I due gruppi formalmente esistenti in Consiglio Comunale, hanno pubblicamente dichiarato che avrebbero esaminato i provvedimenti posti alla propria attenzione e si sarebbero comportati conseguentemente, nel superiore interesse della nostra comunità, e, nel caso di “Collesano Cambia”, di coerenza con il programma elettorale proposto alla cittadinanza.… Oramai la situazione è questa: non esiste più una maggioranza uscita dalle urne e il colloquio con i gruppi presenti in Consiglio dovrà essere a 360 gradi. Non era difficile immaginarlo all’atto delle dimissioni della precedente giunta. Questa legislatura collesanese sarà così, finché ne varrà la pena. Altrove si chiama coabitazione, qui… ognuno la chiami e la viva come può.

Peppino Re