L’imprenditore Antonio Mangia replica all’Acqua Geraci: rivendichiamo il diritto a fare impresa

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Dopo il comunicato emesso il 20 ottobre dall’azienda Acqua Geraci sulla ricerca dell’acqua minerale con trivellazioni vietate dalla legge e dal Genio Civile arriva la replica all’imprenditore Antonio Mangia di Iniziative Turistiche Geracesi.

“Il comunicato emesso da Acque Geraci e dal dott. Spallina – scrive Antonio Mangia (nella foto) – riporta un insieme di affermazioni che risultano già tutte smentite dai provvedimenti adottati da quelle Autorità Giudiziarie alle quali loro stessi fanno riferimento. Infatti, a seguito del ricorso al TAR, il Tribunale ha invitato l’Assessorato ad approfondire il tema del permesso di ricerca di acque termali da parte di Iniziative Turistiche Geracesi. A seguito di tale riesame l’Assessorato ha ribadito il proprio convincimento in chiave positiva per Iniziative Turistiche Geracesi  adottando un ulteriore atto che è stato di nuovo contestato da Acque Geraci che, pervicacemente, continua a riproporre le medesime tesi. Tale iniziativa è già stata ritenuta non condivisibile dal TAR che, con decreto del 20 ottobre scorso, ha già respinto una prima richiesta avanzata da Acque Geraci e un’altra ne valuterà il prossimo 5 novembre”. “Dire, quindi – continua il comunicato –  che Acque Geraci sia costretta continuamente a chiedere l’intervento dell’Autorità Giudiziaria per bloccare una iniziativa che la medesima Autorità ha già ritenuto illegittima non è fondato. L’Autorità Giudiziaria, infatti, non ha mai giudicato fondate le richieste di Acque Geraci e, piuttosto, ha, prima, invitato l’Assessorato a riesaminare e, poi, rigettando la richiesta di sospensione del permesso di ricerca da parte di Iniziative Turistiche Geracesi, ha manifestato di condividere il nuovo provvedimento assessoriale. Iniziative Turistiche Geracesi e il Presidente Mangia difendono il proprio diritto a fare impresa e generare ricchezza e sviluppo per il territorio madonita, nel rispetto della legge, che prevede la libera e sana concorrenza a maggior ragione su una risorsa come l’acqua, che appartiene a tutti”.