Villaggio Himera. I consiglieri Longo e Urbano segnalano al sindaco lo stato di abbandono del bene confiscato alla mafia

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E’ stato confiscato alla mafia ed assegnato al comune, ma è in stato di totale abbandono. Si tratta del Villaggio Himera, il bene confiscato nel 2005 a Vincenzo Marcianò, ritenuto vicino alle cosche mafiose di Boccadifalco e Caccamo, ed utilizzato come rifugio di latitanti del calibro di Leoluca Bagarella.

Lo stato di degrado in cui si trova il bene è stato constatato da due consiglieri comunali Pd, Michele Longo e Antonello Urbano, che si sono recati il 20 agosto sul posto. “A primo impatto – dicono i due – si rilevava il completo stato di abbandono della struttura, infatti nessun accesso limitava la possibilità di entrare; i cancelli aperti non custoditi permettevano alle persone di poter accedere senza nessuna difficoltà, facilitando scempi e saccheggi”. Inoltre, percorrendo i locali, Longo e Urbano hanno notato lo stato di degrado della struttura. E così i due, tornati a casa, hanno deciso di prendere carta e penna e scrivere una lettera al sindaco Salvatore Burrafato, chiedendo un intervento urgente “a tutela del bene pubblico”, per “chiudere immediatamente i varchi e vietare gli accessi agli estranei utilizzando personale comunale nella custodia; intensificare i controlli da parte dei vigili urbani e dalle altre forze di polizia”. Il Villaggio Himera, dopo la confisca,  è stato affidato al comune di Termini Imerese, che però non lo cfura, lasciandolo in stato di abbandono, stando alle dichiarazioni dei consiglieri Pd Longo e Urbano, che pure dovrebbero sostenere politicamente il primo cittadino. A settembre comunque dovrebbe essere pubblicato il bando per l’assegnazione del bene per farlo ripartire turisticamente il prossimo anno.    

1 COMMENT

  1. datelo alle associazioni di protezione civile sia di termini che dei comuni limitrofi, in modo tale che abbiano posto per sede e per tenere i mezzi, e se hanno la facoltà di fare progetti sociali e umani si possono aiutare anche fra di loro, inoltre si verrebbe a creare un punto ove i vari coordinatori si possono conoscere fra di loro e prepararsi insieme per eventuali necessità!
    Così anche si avrebbe un presidio volontario di controllo della struttura!
    Visto che fanno di tutto, facciano anche questo, con in cambio, il luogo per tenere mezzi e attrezzature, e magari con il tempo fare un’associazione di associazioni, per una gestione non lucrativa ma sociale e di educazione civica del territorio.

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