Mosè e l’Esodo, tra rappresentazione e accoglienza dei profughi

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Sabato, 28 marzo, alle ore 20,30, presso la chiesa Madre, andrà in scena la rappresentazione sacra dal titolo “Mosè, l’Esodo e l’Alleanza del Sinai”. “Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè/ lui con il quale il Signore parlava faccia a faccia/ per tutti i segni e i prodigi che il Signore/ lo aveva mandato a compiere nel paese di Egitto,/ contro il faraone, contro i suoi ministri, contro tutto il suo paese, e per/ mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli/ occhi di tutto Israele”. Così recita il Deuteronomio.


L’impegno è corale. «Artisti, musicisti, coristi, ballerini e tecnici – dice padre Giuseppe Calderone – uniti per rappresentare Mosè e l’Esodo; per riflettere sugli esodi di oggi e sostenere un progetto della Caritas Diocesana per l’accoglienza dei profughi» che avanzano richiesta di asilo per Palermo. Si tratta del primo appuntamento con cui la parrocchia San Giorgio Martire aprirà la Settimana Santa. «La rappresentazione sacra – continua padre Calderone – è una catechesi attraverso le arti musicali e recitative e vorrà consegnarci la storia di Mosè, dell’Esodo e dell’Alleanza del Sinai tra Dio e il suo popolo». E aggiunge: «L’Esodo di cui ci narra la Parola di Dio vuole aprire la nostra attenzione e i nostri cuori agli esodi di oggi. Dedichiamo questa serata i profughi e agli esiliati di ogni luogo e di ogni tempo».