Cumulo indennità,l’ex sindaco Simona Vicari dovrà risarcire il comune di Cefalù

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La senatrice Simona Vicari, attuale sottosegretario allo Sviluppo economico, ed ex sindaco di Cefalù è stata condannata a versare al comune cefaludese 218 mila e 513 euro, oltre agli interessi legali.

All’epoca in cui è stata sindaco della città, dal 14 dicembre 1997 al 9 giugno 2002, la Vicari era anche deputato regionale di Forza Italia e ha cumulato le indennità delle due cariche. Secondo il giudice Giuseppe Rini, il cumulo era però vietato.
“Ribadisco la correttezza del mio operato e proporrò appello alla sentenza di primo grado”, ha detto la senatrice Vicari. “E’ una decisione che mi lascia comunque amareggiata e perplessa. La legge regionale che ha istituito il divieto di cumulo in Sicilia è la legge n. 22 del 2008. Successiva, quindi, al mio mandato di sindaco conclusosi nel 2007”.
“Quando, durante la campagna elettorale dell’aprile 2012, ricordavamo dell’esistenza di un consistente debito da parte dell’ex Sindaco Vicari nei confronti del Comune di Cefalù – ha dichiarato dopo la notizia il primo cittadino di Cefalù Rosario Lapunzina -,siamo stati accusati di dire il falso. La Sentenza del Tribunale di Palermo, confermando i precedenti giudicati di TAR e CGA, dice, invece, che avevamo pienamente ragione. La percezione indebita della indennità di carica è un simbolo di un modo di amministrare che ha arrecato tanti danni al nostro Ente, che, per questo, si è trovato ad essere pieno di debiti. La soddisfazione che proviamo, da amministratori, non è certo per la rivalsa politica, ma per la possibilità che il Comune ha di recuperare una somma ragguardevole, anche se la stessa rappresenta solo una toppa nel mare di debiti che abbiamo ereditato”.
sentenza_vicari.pdf