ESPERO IN EDICOLA. Una vita per i lavoratori

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Vincenzo Giambrone

Sarà intitolata a Vincenzo Giambrone la Camera del lavoro del paese. Figlio di Calogero e di Margherita Rotolo, nasce nel centro madonita il 2 giugno 1943. Muore prematuramente a soli 35 anni, lasciando la moglie e due figli piccoli. Aveva dedicato gli ultimi quattordici anni della sua breve vita all’attività sindacale

di Salvatore Sciortino

Arriva il riconoscimento ufficiale che premia la costanza e l’impegno speso a difesa dei lavoratori di Caltavuturo e delle Madonie. Sarà infatti intitolata a Vincenzo Giambrone la Camera del lavoro di Caltavuturo nell’occasione della campagna per il XVII Congresso nazionale della CGIL.

Vincenzo Giambrone figlio di Calogero e di Margherita Rotolo, nasce a Caltavuturo il 2 giugno 1943. Da giovane risulterà iscritto alla anagrafe come garzone industriale e muratore edile. Muore prematuramente a soli 35 anni, il 1 marzo 1978, lasciando la moglie e due figli piccoli. Aveva dedicato gli ultimi 14 anni della sua breve vita all’attività sindacale. Fu segretario della Camera del lavoro e degli edili del suo paese dal 1964 al 1972. Dal 1972 al 1974 fu nominato responsabile della CGIL delle Madonie e si trasferì a Petralia Sottana. Nel 1975 rientrò a Caltavuturo, sempre come responsabile della Camera del lavoro. Nel 1977 fu eletto Consigliere comunale nelle liste dell’allora PCI.

Fu uno dei protagonisti delle lotte sindacali e popolari fra la metà degli anni ’60/70 promosse dal sindacato e dalla sinistra nelle Madonie, alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo dopo le lotte contadine del dopoguerra, macchiate dal sangue dei Li Puma e degli altri caduti. La riforma agraria aveva avuto il merito storico di cancellare i residui feudali ed il potere baronale ma subì una lacerante sconfitta ad opera del moderno sviluppo capitalista o industrializzazione del Nord.

L’agricoltura al Sud, non sostenuta ma assistita, fornitrice di manodopera a buon prezzo per il Nord Italia e per l’ Europa intera: immigrazione in massa dalle povere terre delle Madonie.

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