Capre al pascolo per le vie della città

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La signora Ustina (Agostina per i non termitani) non credeva ai suoi occhi. Era convinta di trovarsi non in città, a Termini Imerese, ma sui parti di Heidi. “Quattro crapi ‘mmenzu ‘a strata a Temmini! Cosi di pazzi! Si rendi contu?” Eh si, davvero roba da matti. Ma la nostra amica non era affatto fuori di testa o in preda ad allucinazioni. Le ha viste davvero le quattro capre passeggiate per le vie della città.

Ed ecco cosa è successo, per come ce l’ha raccontato la sbalordita (ed indispettita) protagonista. 
La signora Ustina stava scendendo in città, dopo avere fatto raccolta di pummarora e lattuchedda in campagna, a bordo dell’utilitaria del marito, una Fietti (Fiat) cinquecento vecchio tipo, guidata dal di lei consorte Totuccio, in tenuta d’ordinanza estiva: canottiera bianca, bermuda ascellari e ciabatte di plastica. La coppia stava percorrendo in discesa una stradina, che dalle campagne arriva giù giù fino alla chiesa della Madonna della Catena, in via Libertà, tanto per intenderci. La velocità era moderata, perché Totuccio, da buon sessantino, non ha di certo velleità corsaiole. Giunti alla fine della strada, all’incrocio con via Libertà chi ti trovano? Ben quattro capre! E tutte li ai margini della strada. quasi ad attendere la coppia. “Talé – fa allora Ustina rivolta all’amato consorte – crapi! Quattro crapi ‘mmenzu ‘a strata a Temmini! Cosi di pazzi!” E paf! Giù una bella manata sulla coscia non proprio da modella taglia 40, a sottolineare la meraviglia. Ma non è tutto, perché all’improvviso una di esse ha deciso che l’erbetta che cresceva dall’altra parte della carreggiata era più fresca, attraversando di botto la via e tagliando la strada alla vetturetta. Per fortuna, come sappiamo, Totuccio non andava certo veloce, sennò povera crapuzza e povero paraurti della 500… Oltre che scantazzu della signora Ustina. “Quindi se me maritu non frenava di bottu e non turceva, ammazzava a crapa e magari a mia!”,ha concluso incavolata nera la nostra eroina. “E meno male che dietro ‘un c’era nuddu, sennò viri chi botto ca s’aveva a sentiri… fino a piazza La Masa”. Così Ustina e consorte, passato lo spavento, scacciato lo stupore. hanno preso atto che anche nella loro città ci possono essere animali al pascolo, proprio come 100 anni fa. 

3 COMMENTS

  1. Carino il taglio tragicomico dell’articolo. Purtroppo la questione è più seria di quanto non si creda. Da troppo tempo Termini Imerese ha abdicato in favore di note famiglie malavitose proprietarie d animali tenuti abusivamente in terreni fatti propri con la forza.I Termitani li conoscono bene questi galantuomini e se ne tengono alla larga,ma è incredibile che gli si lasci fare qualsiasi cosa, dall’organizzazione delle gare di moto truccate (e rubate) al transito con i cavalli per tutto il paese,lasciandosi alle spalle montagne di profumatissima merda. La via Libertà è giornalmente terreno di conquista non solo di capre in libertà(scusate la ripetizione),ma anche di cavalli,,di porci di mucche….il tutto alla luce del sole senza che nessuno intervenga, in attesa che,non la signora Ustina,ma qualche malcapitato motociclista ci rimetta la pelle. Forse la vostra è una provocazione .ma vi invito ad una SERIA campagna contro questo sconcio,vergogna per i Termitani e quei pochi turisti che hanno l’avventura di transitare da quelle parti. Striscia la Notizia ci ha provato a fare qualcosa, con scarsi risultati. Le forze dell’ordine il Sindaco e compagnia cantando non ritengono di intervenire? O aspettiamo il morto?

  2. E’ uno schifo !! Le capre attraversano la strada in ogni momento e sono sempre a mangiare spazzatura nei cassonetti. Perchè non gli sequestrano gli animali?

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