L’emergenza acqua colpisce l’Ospedale. Rischio chiusura

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Da giorni Cefalù vive un’emergenza idrica a causa della quantità ridotta di acqua erogata. Adesso anche l’Ospedale Giglio San Raffaele vive la difficoltà di questa emergenza. Per ben due volte negli ultimi giorni infatti al nosocomio viene segnalata l’assenza di erogazione di acqua. Si è cercato di far fronte all’improvvisa assenza con l’intervento di autobotti che risultano però insufficienti per le necessità della struttura.

Per questo motivo il sindaco Rosario Lapunzina ha scritto una richiesta urgente d’intervento all’ATO, alla prefettura, al direttore generale, a quello amministrativo e al direttore sanitario dell’Ospedale perchè venga intrapresa “qualsiasi azione utile per la normalizzazione” della situazione. Nella lettera leggiamo: “Stante la perdurante grave situazione venutasi a creare da sabato scorso, causa la limitata immissione di acqua potabilizzata nell’acquedotto da parte della ditta Sorgenti Presidiana s.r.l., e l’impossibilità da parte di questo Comune di intervenire con altri più incisivi provvedimenti atti a garantire la fornitura idrica a detto Ospedale nonché a diverse zone del Centro abitato, si invita codesta Unità di Crisi voler intraprendere ogni e qualsiasi azione utile per la normalizzazione di quanto sopra”.
Le zone principalmente colpite dall’emergenza sono via Giubileo Magno, via delle Fresie, via B 3, via Cirincione, c.da Gallizza, c.da S. Barbara, c.da Spinito.
Questa situazione emergenziale si unisce alla carenza di acqua anche nelle contrade di Cefalù dopo la frana che ha interrotto la fornitura dalla condotta di c.da Olivazza, creando problemi nelle contrade Monte, Mollo, Roccazzo, Ogliastrillo, Settefrati, Campella, S. Lucia.
La situazione, qualora perdurasse, potrebbe costringere alla chiusura del nosocomio, chiusura che secondo il primo cittadino “comporterebbe gravi danni per la città e seri rischi per i degenti ricoverati nell’Ospedale per il trasferimento dei quali, ove in presenza di posti disponibili in altre sedi, occorrerebbe un notevole dispiegamento di risorse e di mezzi adeguati”.
In questi giorni i volontari della Protezione civile stanno distribuendo l’acqua nelle case non servite dall’erogazione della rete idrica.