ESPERO IN EDICOLA. Le denunce dell’Assessora Virzì e l’incoscienza di un ruolo

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Su Esperonews abbiamo pubblicato un articolo in cui raccontavamo di un sabotaggio nell’ex chiesa di sant’Andrea durante una manifestazione della Associazione Nuova Aurora, il sodalizio di anziani a cui è affidata la struttura. Nello stesso articolo stigmatizzavamo il comportamento dell’Assessora Noemi Virzì e del Sindaco Totò Burrafato, presenti all’evento, che non avevano immediatamente dichiarato, in qualità di pubblici ufficiali, di denunciare l’accaduto agli organi competenti. Forse il Presidente di una Associazione può, anche se discutibile, scegliere di non presentare denuncia, non due rappresentanti dell’ordine costituito.

Subito dopo la pubblicazione dell’articolo l’assessora Virzì inseriva un post su Facebook in cui precisa (in verità insultandoci) che “La dichiarazione di non voler sporgere denuncia è stata espressa esclusivamente dal presidente del Centro anziani e non da me. Ho condannato duramente in quella sede e pubblicamente quanto accaduto. Suggerendo più volte di adottare gli opportuni provvedimenti”.
Il giorno successivo perveniva a Esperonews una nota di Francesco Oliveri, protagonista – come scrive espressamente – “suo  malgrado” dell’episodio di sabotaggio avvenuto nella chiesa di S. Andrea. Oliveri precisava che “La decisione di non sporgere denuncia è stata presa da me e dall’altro titolare dell’attrezzatura danneggiata Angelo Chiappone, ed è stata frutto di un confronto con il Presidente dell’associazione e i componenti del direttivo li presenti”. E aggiunge che “L’assessore Virzì, dopo che sono stati attentamente valutati i fatti ed è stata presa la decisione di non sporgere denuncia, in virtù del suo ruolo di rappresentante istituzionale ha preso la parola davanti alla platea e si è semplicemente fatto portavoce delle decisioni prese”.
Di quella condanna pubblica di cui parla la Virzì quindi non c’è traccia, mentre è chiaro che ha fatto da portavoce della decisione presa di non sporgere denuncia.
L’Assessora Virzì, appunto in virtù del suo ruolo di rappresentante istituzionale, non poteva prendere la parola davanti alla platea e farsi portavoce delle decisioni prese, ma doveva denunciare l’accaduto, perchè la stessa e il Sindaco non erano lì quella sera in quanto privati cittadini ma perchè ricoprono una carica pubblica.  
Alcuni giorni dopo, resasi conto della gravità dell’atto commesso nella chiesa di Sant’Andrea (dice lei) a seguito dell’articolo di Espero (sosteniamo noi), l’Assessora si reca presso l’autorità competente per denunciare il fatto e, visto che era lì, ha deciso di presentare una denuncia (come è una sono due avrà pensato!) anche contro il nostro giornale. Ma come?  Ci dovrebbe ringraziare per averle fatto prende- re coscienza del suo ruolo e averla indotta a fare la cosa giusta e ci denuncia pure?. Niente, non abbiamo avuto fortuna con questa Amministrazione: abbiamo cercato di dare dei consigli per svolgere al meglio il proprio ruolo e siamo stati ripagati con insulti e denunce. Siamo in un mondo di ingrati! 
Ma visto che quel giorno era in vena di firmare denunce, l’Assessora Virzì doveva firmarne una terza: quella contro se stessa.

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