Dopo l’ennesimo incidente Crocetta vuole far chiudere la galleria Battaglia. Ma è realistico?

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“Basta, a questo punto la galleria va chiusa, bisogna fare accertamenti, ci sono persone che hanno perso la vita e altri che la rischiano”. Questa è la dichiarazione del presidente Rosario Crocetta, dopo l’ultimo incidente accaduto sabato 5 aprile all’interno della galleria Battaglia, lungo l’autostrada A20, nel tratto tra Castelbuono e Cefalù. Un’auto è finita di traverso quasi alla fine della galleria, a causa dello scoppio di uno pneumatico. Illeso il conducente. Nello stesso giorno poi un altro incidente si è verificato in prossimità dello svincolo di Castelbuono, quando a causa della forte pioggia un’auto è uscita fuori strada finendo contro il guard rail. Anche in questo caso il conducente è rimasto illeso. Ma una settimana prima un altro incidente accaduto nella stessa galleria, aveva però causato la morte di quattro persone.

 

Questi i fatti. Ma da qui a dichiarare, come fa Crocetta, che la colpa di tutto sia della galleria, c’è n’è corre, quasi ad attribuire ad un oggetto inanimato – come una galleria autostradale, appunto – poteri e capacità paranormali, come se ci trovassimo in un film di Dario Argento. In realtà dal presidente della Regione Siciliana ci saremmo aspettati più realismo, maggiore rigore, una certa razionalità. Invece ha solo cavalcato la tigre del sensazionalismo, della frase ad effetto. Ma che colpa ne ha una “povera” galleria se ad un’auto scoppia un pneumatico? Che c’entra la galleria con un’auto che sbanda a causa della forte pioggia? Eppure per Rosario Crocetta la fonte di tali disgrazie pare sia solo una galleria “maledetta”, che va chiusa. Ma per fare cosa? Per chiamare l’esorcista? Per abbatterla e ricostruirla “più bella e più gloriosa che pria”, parafrasando Ettore Petrolini? Non sarebbe stato meglio, invece, chiedere alla società che gestisce l’autostrada Palermo-Messina che venisse illuminata adeguatamente? O invitare gli automobilisti ad essere più prudenti, evitando di emulare i piloti di formula uno, in un tratto di strada in discesa, in curva e per giunta dentro una galleria? Certo che no. È meglio invece parlare alla pancia dei siciliani, ché fa più effetto. Complimenti.

Ciro Cardinale