Anche le Madonie si mobilitano contro il Muos

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Il prossimo 30 Marzo si terrà a Niscemi, comune in provincia di Caltanisetta, una manifestazione nazionale contro il Muos.  Il M.U.O.S., acronimo di Mobile User Objective System, è un moderno sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense composto da cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra, di cui una a Niscemi, dotate di tre grandi parabole del diametro di 18,4 metri e due antenne alte 149 metri. La finalità della sua installazione è quella di coordinare in modo capillare tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, in particolare i droni, aerei senza pilota che saranno allocati anche a Sigonella.

La popolazione di Niscemi si è da tempo apertamente schierata contro il Muos che sta per essere realizzato ad una manciata di km dal centro abitato e a poche centinaia di metri da diverse abitazioni periferiche. La tesi sostenuta con vigore da coloro che osteggiano il Muos è che sia nocivo alla  salute perché il sistema di antenne – parabole di cui è composto, produrrebbe  un’emissione anomala di onde elettromagnetiche la cui esposizione  nel lungo periodo potrebbe  avere un impatto estremamente negativo sulla salute umana e determinare l’insorgenza di malattie gravi, quali tumori e leucemie. Un altro punto contestato è che  le onde prodotte possano minare la sicurezza dei voli di linea civili, creando delle interferenze o addirittura aumentare il rischio di detonazione di armi trasportate da aerei militari in volo. I comitati di base del No Muos hanno poi di recente imputato alla Regione Sicilia un atteggiamento ambiguo  riguardo alla questione, criticando l’emanazione di provvedimenti tra loro contrastanti che nei fatti non hanno prodotto una revoca “effettiva” delle autorizzazioni. I militanti denunciano poi che nonostante le rassicurazioni del console americano sulla sospensione dei lavori, nelle scorse settimane  celati tra i soldati americani che entravano alla base si siano “infiltrati” anche degli operai, circostanza quest’ ultima che a loro modo di vedere ha messo fortemente in dubbio l’effettiva sospensione dei lavori, costringendo  così gli attivisti e le donne del comitato mamme No MUOS a continuare i blocchi, ricevendo per questo anche degli avvisi di garanzia oltre che violenti  spintoni da parte delle forze dell’ordine.
In questo clima, Niscemi si prepara a ricevere sabato 30 marzo migliaia di manifestanti provenienti da tutta Italia. Numerosi i comitati e le sigle associative che hanno aderito, non da ultimo il sindacato Fiom-Cgil ha annunciato ufficialmente la sua partecipazione.
Anche nelle Madonie si registrano numerose adesioni: pullman in partenza sono previsti nella mattinata di sabato da Castellana Sicula e dal Bivio Tremonzelli, mentre il Wwf Madonie sta organizzandosi per allestire dei bus a Campofelice di Roccella  (Buonfornello) e Scillato.
Come spiegano due degli organizzatori, Gandolfo Rannazzisi e Gandolfo D’Angelo, entrambi di Polizzi Generosa, “la partecipazione all’evento è importante, infatti qualora il Muos fosse completato la problematica  delle radiazioni non sarebbe circoscritta alla sola Niscemi: studi autorevoli sottolineano l’effetto nocivo che gli impianti avrebbero sulla salute umana e ambientale, amplificando l’impatto provocato dalle antenne già presenti (tasso di tumori superiore alla media). Il raggio di estensione delle radiazioni elettromagnetiche sarebbe di 140 km, investendo perciò gran parte della Sicilia (Madonie comprese)”.