Gravissimo atto di censura: Esperonews critica l’Amministrazione e il Comune di Termini oscura il sito

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Sembra di essere nella Cina dell’autoritario regime comunista o nella Corea del Nord del crudele dittatore Kim Jong Un. Invece siamo a Termini Imerese, anzi nel Comune di Termini Imerese.

Da qualsiasi computer installato negli uffici comunali, nelle vari sedi istituzionali, si può accedere liberamente a tutti i siti del mondo, guardare i tanti giornali nazionali e locali, ma appena l’utente digita www.esperonews.it compare una scritta che dice: “L’accesso è stato negato”, e continua: “la pagina che hai cercato di accedere contiene, o è marcata come contenente, materiale che è stato ritenuto non appropriato”. “Non appropriato” in questo caso significa che non piace quello che il giornale scrive sull’Amministrazione comunale. Allora che si fa al Comune di Termini se non si condivide ciò che pubblica una rivista? Quello che fanno tutti i totalitarismi: oscurare  il sito sgradito al regime politico vigente, restrizioni che servono soprattutto ad impedire il diritto di informazione libera e non manipolata. Un gesto gravissimo che lede i diritti fondamentali sanciti dalla costituzione, come quello della libertà di pensiero e di critica e le basi della repubblica democratica. Senza necessità di spiegare cose ovvie sul perché la censura è sempre un atteggiamento da dittatura ed è un crimine contro l’umanità, va ricordato che è praticata da paesi come Iran, Yemen, Cina, Corea del Nord e altri Stati del mondo retti da governi autoritari. E se i luoghi dove viviamo hanno invece come valori fondanti la democrazia e la libertà ci sarà un motivo. Siamo convinti che sarebbe troppo pretendere che chi  ha deciso di oscurare il sito di un giornale di informazione possa capire l’ovvietà di quelle ragioni, ma sicuramente non dovrebbe occupare un posto pubblico, a prescindere dal ruolo che svolge. Non si capisce infatti se in questo caso ha vinto l’arroganza dello stupido al potere o l’imbecillità dello zelante funzionario. 

9 COMMENTS

  1. Ormai la vigliaccheria ha superato l’onestà, vi sono solidale forse potrei espandere queste info in tanti campi importanti……vedremo……la stampa ha il diritto di esprimere la realtà delle situazioni….continuate così!

  2. APPELLO AI CONSIGLIERI COMUNALI DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE DI TERMINI: INTERVENITE IN MERITO SU QUESTA GRAVE QUESTIONE ACCADUTA NEL SITO COMUNALE.PER FAVORE.CHIEDIAMO DI SAPERE IL VOSTRO PARERE . VE LO CHIEDO IN QUESTA FORMA PERCHE’ MI E’STATO NEGATO PIU’ VOLTE DI POTERE FARE PARTE DEL GRUPPO DI FACEBOOK DEL “MUOVI TERMINI” DI CUI FANNO PARTE ANCHE ESPONENTI POLITICI NON GRILLINI, MA NON IL SOTTOSCRITTO CHE E’ GRILLINO. CHIEDO DI ESPRIMERE CHIARIMENTI E PARERI SULLA VICENDA A TUTTI , INCLUSI IL SINDACO SALVATORE BURRAFATO E IL SENATORE GIUSEPPE LUMIA.
    ESPERU DU SITU DU COMUNI DI TERMINI ELIMINATU
    Oggi rapennu facebook
    vinni informatu
    ca ‘ stu mezzu liberu d’informazioni ca Esperu e’ chiamatu,
    du situ du Comuni di Termini fui a quantu pari eliminatu
    picchi’ qualchi pensieru sbagghiatu a ditta di qualcunu pari avissi statu pubblicatu,
    Esperu e’ ‘na pagina bellissima e liberalissima
    ca a censura pi manu d’idda mancu sapi cosa sia
    e ca ora a quantu pari pero’ la subia.
    Facebook e’ postu di contraddittoriu alla pari: si tu qaulchI cosa hai scrittu
    e’ dirittu di l’autri ca po’ essiri contraddittu,
    ma mai censuratu
    pi chiddu ca tu hai dichiaratu
    Chistu e’ sbagghaitu
    Ognunu di nuatri havi dirittu a scriviri e parrari anchi quannu avissi arrivari a sbagghiari,
    si mai sbaghiu c’avissi statu ‘nta stu casu di cui vi vaiu a parrari.
    Ma pi chistu un situ ‘un si va mai a elimnari d’un postu e di n’ufficiu comunali
    Dicia Voltaire:”pi chiddu chi dicistI pi nenti mi piacisti,
    ma pu to’ dirittu di diri ‘nzoccu voi dichiarari
    mi facissi ammazzari”
    E’ chista l’essenza da democrazia e da liberta’
    W percio’ a democrazia e l’informazioni liberalizzata
    W ‘a pagina di Espero ma mai hava essiri censurata
    mancu si avissi fattu qualchi dichiarazioni ca pi qualcunu possa essiri sbagghiata.
    Salvatore Sansone, siciliano.libero,liberale e libertario di Termini Imerese

  3. Un datore di lavoro ha il diritto di vietare ai propri dipendenti l’uso privato dei computer di proprietà della società. Ma è così trasparente perché che è quasi ridicolo. Vorrei raccomandare questo ‘vendetta’ riferirsi soltanto alla stampa nazionale. Ciascuno di questi quotidiani potrebbe accadere lo stesso.

  4. l’atto di censura è senza dubbio increscioso, ma che dire di quelli che navigano su internet a spese della cittadinanza? A noi non è permessso dai computer aziendali di navigare in internet per svago o curiosità, possiamo accedere solo all’intranet aziendale. ciao

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