Giornalista palermitana e compagno soggiornano una settimana presso un noto albergo senza pagare il conto

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Una giornalista quarantunenne e il suo compagno trentasettenne, entrambi palermitani, dopo sei giorni e sei notti presso una nota struttura alberghiera di Cefalù si dileguano senza pagare. E’ accaduto a Cefalù sul finire del mese di agosto ma si apprende soltanto adesso dopo che il locale Commissariato, cui i gestori della struttura alberghiera si erano rivolti, ha individuato con certezza gli autori di questa “bravata”, forse dovuta anche alla crisi economica che evidentemente non sta risparmiando neanche alcune categorie professionali. Ad essere frodato è stato l’Hotel “Riva del Sole”, una delle strutture alberghiere più note della cittadina normanna, situata a due passi dal centro storico sul lungomare “Giuseppe Giardina”.

La coppia, che durante la permanenza nell’albergo aveva usufruito anche del “servizio bar”, ha lasciato un conto da saldare di ben 911 euro. La sua identificazione tuttavia ha consentito di verificare che non era nuova a questo tipo di truffe in quanto nella provincia di Palermo si era resa già protagonista di analoghe condotte presso altri esercizi recettivi. Non è la prima volta a Cefalù che una coppia di turisti si dilegua al momento di saldare il conto lasciano con un “pugno di mosche” i titolari dell’albergo presso il quale aveva soggiornato. Nell’agosto del 2010 infatti due sessantenni americani, dopo avere trascorso il weekend di ferragosto in una delle suite vista mare della struttura alberghiera “Le Calette” (che si affaccia su uno dei tratti di costa più suggestivi del cefaludese), si erano allontanati senza pagare il dovuto, pari allora a 754 euro. In quella circostanza gli arzilli cittadini americani si erano effettivamente presentati alla reception della struttura ricettiva per procedere al pagamento ma, approfittando di un momento di distrazione dell’addetto alla stessa reception, avevano pensato bene di dileguarsi. Scattato l’allarme gli uomini del Commissariato, guidati dal Dirigente Manfredi Borsellino, erano riusciti a identificare i due cittadini americani. Per loro era scattata una denuncia a piede libero per truffa e insolvenza fraudolenta, gli stessi reati dei quali dovranno rispondere innanzi il giudice monocratico di termini Imerese i due cittadini palermitani.