Espero in edicola. La legge prevede un albero per ogni bambino nato. Ma i Comuni non ne hanno mai piantato uno

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La 113 del 1992 aveva introdotto l’obbligo per gli enti locali di piantumare in luoghi pubblici un albero per ogni neonato venuto al mondo. Ma vuoi per ignoranza della legge (il che è grave), vuoi per mancanza di spazi utili (e questo fa riflettere sulla capacità di gestione e pianificazione del territorio comunale), o anche per semplice inerzia burocratica, la norma è stata disattesa. Così la possibilità bella e utile di realizzare un polmone verde in ogni paese è svanita nel nulla

Non sappiamo se ve ne siete mai accorti, ma dal 1992, cioè da ben 21 anni, in tutti i comuni del Comprensorio dovrebbero esserci dei bei boschetti fitti fitti di alberi piantati per ogni nuovo bambino nato.

Forse vi sarà sfuggito il perché, ed allora ve lo ricordiamo noi. La legge 113 del 29 gennaio 1992 ha infatti introdotto l’obbligo per i comuni di piantumare in spazi pubblici un albero per ogni nuovo nato. Quest’obbligo finora non sembra che sia stato rispettato dagli enti locali del nostro territorio.
Vuoi per ignoranza della legge (il che è grave), vuoi per mancanza di spazi utili (e questo fa pensare molto sulla capacità di gestione e piani ficazione del territorio comunale), o anche per semplice inerzia burocratica, la norma è stata disattesa. Sta di fatto che una possibilità bella e utile di realizzare in tal modo un polmone verde in ogni paese, in ogni città del Comprensorio è svanita nel nulla. E qui, qualora ci fosse stato il rispetto della legge, non ci troveremmo davanti a due o tre arbusti asfittici o ad una piccola macchia di verde, perché – stando ai numeri – avremmo potuto avere un vero e proprio parco urbano, che avrebbe dato un’importante boccata di ossigeno ad ogni comune. Facciamo un po’ di conti, così ci capiamo meglio.

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