Termini tra le zone franche

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Ecco un’opportunità di sviluppo per la cittadina tirrenica. I ministeri dello sviluppo economico e dell’economia hanno messo a punto il provvedimento attuativo che definisce la nuova mappa delle zone franche, individuando 44 aree tra Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Tra esse c’è pure Termini Imerese. L’atto, ancora in fase di definizione, stabilirà condizioni, limiti, modalità e termini di decorrenza delle agevolazioni che saranno concesse, con un tetto di 200mila euro in tre anni. Queste le condizioni. È prevista l’esenzione dalle imposte sui redditi fino a 100mila euro per periodo di imposta, limite maggiorabile di 5mila euro per ogni nuovo dipendente assunto a tempo indeterminato.

Lo sgravio è poi discendente, dal 100 al 20%, nell’arco di quattordici periodi di imposta. L’esenzione è prevista anche dall’Irap, in questo caso quinquennale, con esclusione di plusvalenze e minusvaleneze dal calcolo del valore della produzione netta. Per i soli immobili collocati nella zona e utilizzati per l’esercizio dell’attività economica, scatta inoltre l’esenzione dall’Imu per quattro anni. Infine, per i soli contratti a tempo indeterminato oppure che non abbiano una durata inferiore a 12 mesi (e a condizione che almeno il 30% degli occupati risieda nell’area), è riconosciuto l’esonero al versamento dei contributi, anche in questo caso a scalare, dal 100 al 20%, fino a quattordici anni. Le agevolazioni sono aperte a micro e piccole imprese, già costituite alla data di presentazione dell’istanza, che svolgono la loro attività all’interno della zona franca e che non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali. Tra le condizioni per l’accesso agli incentivi, le aziende dovranno dimostrare di avere almeno un lavoratore dipendente a tempo pieno o parziale che svolga nella sede collocata nella zona la totalità delle ore e di realizzarvi non meno del 25% del volume d’affari complessivo. Per fruire delle agevolazioni, le aziende in possesso dei requisiti dovranno presentare domanda nei termini che saranno indicati nel bando del ministero dello sviluppo economico. Nella domanda, dovranno essere indicati l’importo delle agevolazioni richiesto e le eventuali agevolazioni ottenute a titolo di de minimis nell’esercizio in corso e e nei due precedenti. Le agevolazioni saranno fruibili in compensazione.